Cucinare con la marijuana

Le migliori ricette etniche “verdi” da gustare rigorosamente in luoghi tranquilli (e mai in pausa pranzo)

Vi ricordate quei muffin all’erba (declinati anche in versione brownie, fettona di torta verde e chi più ne ha più ne metta) che mangiavate al coffee shop di Amsterdam durante la vacanza dopo la maturità? O che vi preparavano gli amici in vena di esperimenti?

MARIJUANA E GASTRONOMIA – La ricetta originale, che prevedeva hashish e resina concentrata di marijuana fu resa popolare dalla compagna della poetessa americana Gertrude Stein, che l’ebbe in “prestito” dal pittore Brion Gysin, e poi inclusa nel libro “The Alice B. Toklas Cookbook” (Harper & Row, 1954). Ma l’erba magica può essere usata in mille modi, non solo nei pasticcini al cioccolato. Vanta anzi una tradizione culinaria variegata e globale: in ogni paese si ricordano piatti di vario genere che contengono quantità variabili di marijuana. Prendetevi allora il pomeriggio libero e provate una di queste ricette etniche:

BHANG KI THANDAI – In India, le foglie fresche e i fiori della Cannabis sativa (ovviamente le piante femmina) sono ridotti in pasta e mescolate con latte, noci e spezie in un potente miscuglio che viene consumato abitualmente  durante la festività sacra di Marzo. Ardito.

MAD’JOUN – I marocchini mescolano le cime tostate della marijuana o dell’hashish con frutta secca, noci, miele, e spezie per confezionare lo psicoattivo mad’joun, che in arabo significa “Pozione d’Amore”. Afrodisiaco.

MIE ACEH – Nella regione indonesiana dell’Aceh, la marijuana spunta in luoghi inusitati: il piatto di pasta piccante di Mie Aceh, un venditore ambulante molto famoso, possiedono un aroma unico unica di terra, grazie ad un tocco di foglie che decorano piatto. Rustico.

Quale modo migliore per curare  poi la bocca impastata di un bel bicchierino di assenzio, ora legale? Nelle regioni orientali, una bevanda a base di assenzio può, secondo la popolazione locale, “guarire il morso del serpente a sonagli, o uccidere serpenti a sonagli”.

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