F-35: dimezzato l’ordine da 90 a 45 e addio Garibaldi?

Il governo dimezza il programma d’acquisto degli F-35 e pensa a vendere la portaerei Garibaldi. Una corposa rinegoziazione, per quel che riguarda i caccia, che colpisce sia per l’inazione dei governi passati sul tema (Monti, Letta), sia per l’intenzione progressiva della spending review. Racconta il Corriere:

Gli F35 sono al primo posto della lista, anche per il loro valore simbolico, per la presa che una mossa del genere potrebbe avere sull’elettorato di sinistra e del Movimento 5 Stelle. Ma nell’elenco dei tagli ci sono altre voci importanti, magari meno scenografiche eppure fonte di grandi risparmi. È il caso di «Forza Nec», il progetto per il cosiddetto soldato digitale. Semplificando molto si tratta dello sviluppo di un sistema che tiene connessi i militari in missione, abbattendo i tempi di comunicazione. L’intenzione del governo è di sospendere il piano, in attesa di capire come gli altri Paesi svilupperanno progetti analoghi. E con l’ipotesi di sviluppare un unico programma europeo.

portaerei garibaldi f-35 dimezzati

Poi c’è la Garibaldi:

Tra le idee c’è anche la dismissione e la vendita della portaerei Garibaldi, affiancata nel 2009 dalla più moderna Cavour e adesso a Taranto per lavori di ammodernamento. La Garibaldi, prima portaerei italiana ad entrare in servizio dopo il divieto imposto dai trattati di pace, ha da poco superato i 30 anni, venne varata quando presidente del consiglio era Amintore Fanfani. Un simbolo al quale la Marina non rinuncerebbe certo a cuor leggero. La vendita non servirebbe tanto a far cassa, anche se qualche offerta informale sarebbe già arrivata. Ma eliminerebbe le cosiddette «ridondanze operative», cioè il sovrapporsi di mezzi che hanno funzione analoga, difficili da sostenere in tempo di spending review. Per la stessa ragione rischiano un taglio gli elicotteri per il soccorso in mare: una cinquantina di mezzi oggi divisi fra Marina militare, Guardia costiera e Vigili del fuoco.

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