Matteo Renzi e il fantasma di Silvio a Porta a Porta

«Certo che i soldi ci sono, il punto è dove si mettono», sono le parole pronunciate dal premier Matteo Renzi  sulle coperture al suo piano per il rilancio del Paese  durante la registrazione della puntata di Porta a Porta in onda stasera su Rai 1. «Io credo che l’Europa abbia più bisogno dell’Italia di quanto l’Italia ha bisogno dell’Europa», ha aggiunto.

Rai1 - Matteo Renzi ospite a 'Porta a Porta'

PENSIONI E STIPENDI DEI MANAGER – Parlando di pensioni, il premier ha dichiarato: «Per ora non metteremo più soldi in tasca ai pensionati», mentre sugli stipendi dei manager: «Gli stipendi dei manager della pubblica amministrazione sono troppo alti. Prenderemo 500 milioni di euro dagli stipendi dei manager pubblici». Matteo Renzi ha anche ribadito: «Se non riesco ad abolire il Senato, la finisco con la politica». Ma stavolta il premier fa seguire il suo impegno da una battuta: «E questo è anche un incentivo a non farla per alcuni…» e parlando del taglio delle tasse annunciato dal governo ha aggiunto «Ci siamo dati delle scadenze. Il tema è che se il 27 maggio queste cose non arrivano, Renzi e’ un buffone…»

LE AZIENDE – «Accanto all’operazione finalizzata al ceto medio, noi interveniamo anche sulle aziende», ha affermato Matteo Renzi, parlando durante la trasmissione di Bruno Vespa. «Chi ha i Bot non gli cambia niente», dice il presidente del Consiglio. «Noi avremo un sistema sulle rendite finanziarie che diventa nella media europea. Questi soldi vanno a diminuire la tassazione per l’imprenditore che paga l’Irap», aggiunge il Capo dell’esecutivo. «Dobbiamo recuperare 2 miliardi e mezzo», sottolinea Renzi, «l’Irap – afferma Renzi – è una tassa odiosa, come tutte le tasse per gli imprenditori. Dovendo equilibrare, decido di investire» e «quei cento euro di chi ha una rendita li dò a chi ha un’azienda e un posto lavoro, questa cosa mi sembra equa», conclude il presidente del Consiglio.

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IL MEDITERRANEO – Matteo Renzi infine ha «Il nostro dovere in Europa lo abbiamo fatto, abbiamo fatto i compiti a casa. Ma ora bisogna parlare anche del Mediterraneo, di che ruolo deve avere l’Europa nel Mediterraneo».

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