Telefonia mobile: quanto costa cambiare operatore?

Quanto costa cambiare operatore telefonico mobile? Nessuno può dirlo con certezza. Nonostante le liberalizzazioni del 2007 abbiano cancellato qualsiasi penale in caso di cambio operatore, le società di telecomunicazioni hanno sfruttato un vuoto normativo lanciato indirettamente dall’Agcom per aggirare l’ostacolo con il risultato che, ad oggi, si rischia di scoprire quanto si paga per cambiare operatore solo al momento della stipula di un nuovo contratto. Con il risultato che cambiare operatore in molti casi non conviene più.

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COSA DICE LA LEGGE – Attenzione. Le aziende telefoniche operano in regime di trasparenza e sui loro siti è possibile rinvenire con facilità e chiarezza quelle che sono le condizioni contrattuali. Le linee guida relative alla legge 40/2007, pubblicate dall’Agcom nel 2008, esprimono in maniera chiara quello che doveva essere l’intendimento delle compagnie telefoniche, ovvero che

l’utente non deve versare alcuna «penale», comunque denominata, a fronte dell’esercizio della facoltà di recesso o di trasferimento delle utenze, poiché gli unici importi ammessi in caso di recesso sono quelli «giustificati» da «costi» degli operatori

In sostanza all’epoca si decise di cancellare quelle che dovevano essere le penali nel caso di un trasferimento delle utenze, fatta salva la possibilità da parte delle compagnie di addebitare ai clienti il costo di chiusura della loro utenza.

REGOLE PIÙ STRINGENTI – E questo ha creato una situazione di caos che ha portato attualmente a non sapere bene, a parte casi sporadici, quelli che sono i costi da affrontare in caso di migrazione di un numero telefonico da un operatore ad un altro. Il portale consumatori della Regione Emilia-Romagna ha attaccato le compagnie telefoniche ricordando come i clienti, attraverso la Casa del consumatore, abbiano deciso di difendere i propri interessi con l’Agcom che attraverso una direttiva del marzo 2013 ha cercato d’imporre regole più stringenti imponendo una durata massima contrattuale di 24 mesi con un’opzione di 12 per i clienti.

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IL VALORE DELLE MAGGIORAZIONI – Ma come vedremo, nonostante la delibera, la situazione fatica ad evolvere. Del resto come spiegheremo nella nostra analisi, è difficile trovare spiegazioni chiare sui costi di rescissione dei contratti, specie per quanto riguarda le utenze in abbonamento. E se Vodafone e Wind propongono una cifra chiara, Tim e 3 Italia subordinano il corrispettivo ad un calcolo che prende in considerazione quanto pagato fino a quel momento ed a quanto ammonta la rimanenza. Un altro fattore da tenere in considerazione è quello legato alle maggiorazioni previste in caso di rescissione di un’offerta. Spesso queste vengono proposte in offerta per la durata del contratto ma, in caso di abbandono o migrazione, la differenza rispetto al prezzo originario viene addebitata al cliente.

IL NODO SMARTPHONE – Stessa cosa per quanto riguarda l’opzione smartphone. Magari può capitare di sottoscrivere un contratto che prevede il pagamento a rate di un telefono per un totale di 30 mesi. Viene onorata la quota d’ingresso e si mantiene il telefono fino alla scadenza del contratto. A quel punto non è più dovuto niente. Se invece si decide di sciogliere l’accordo, non solo si paga la rimanenza del valore dell’apparecchio, e parliamo comunque di diverse centinaia di euro, ma anche i cosiddetti costi di chiusura dell’utenza, ed ecco che la cifra è destinata a salire ulteriormente. Inoltre, come abbiamo visto nella voce riportata dalla delibera Agcom del 2008, le maggiorazioni vengono accettate qualora siano giustificate, ma come vedremo la realtà appare leggermente diversa.

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L’ANALISI DELL’OFFERTA TIM – A questo punto abbiamo analizzato quello che offrono le quattro principali società telefoniche «mobile» d’Italia, ovvero Tim, Vodafone, Wind ed H3G, per vedere quelle che sono le condizioni proposte ai propri clienti. Partiamo dalla società posseduta da Telecom Italia che nelle sue diverse offerte ricaricabili non prevede corrispettivi in caso di migrazione ad un altro operatore. La cosa invece cambia nel caso di un abbonamento con offerta Unlimited e la contestuale presenza di uno Smartphone. In questo caso, come spiegato dalle note presenti sotto l’offerta e pubblicate sul sito, è previsto in caso di cessazione dell’opzione «Scegli il tuo smartphone» o dell’offerta associata prima della scadenza contrattuale, di 24 o 36 mesi, un addebito

dei corrispettivi per cessazione anticipata contrattualmente previsti e il saldo delle rate residue del prezzo del prodotto

Questo significa che qualora si volesse recedere dalle offerte in abbonamento attualmente disponibili, ovvero Tutto Compreso Unlimited Base, Tutto Compreso Unlimited e Tutto Compreso Unlimited Settimanale, che prevedono rispettivamente minuti ed sms illimitati per 25 euro al mese, minuti ed sms limitati oltre a tre gigabyte di traffico internet a 50 euro al mese, tariffa scontata rispetto agli 80 euro previsti, e minuti ed sms limitati con 500 megabyte di traffico per 10 euro a settimana, dei costi extra maggiorati nel caso della presenza di uno smartphone. Come detto questo non si applica all’offerta ricaricabile.

LA DIFFERENZA TRA RICARICABILE ED ABBONAMENTO – Quindi nessun problema per coloro che sono clienti dei servizi Tim Special Voce Start, che garantisce per otto euro al mese 300 minuti, Tim Special Voce Large, 12 euro mensili per 600 minuti, Tim Special Start, 200 minuti, 200 messaggi ed un gigabyte di traffico internet a 15 euro mensili, Tim Special Large, 600 minuti, 600 messaggi ed un gigabyte di traffico internet a 20 euro mensili. E questo vale anche per tutti coloro che vorrebbero passare dal proprio operatore per rivolgersi a Tim e che possono contare su tali offerte. Per quanto riguarda le tariffe ricaricabili, anche Vodafone nel suo foglio informativo non prevede alcuna penale in caso di abbandono dei profili dedicati, ovviamente escludendo la presenza di uno smartphone.

LE OPZIONI VODAFONE – La società che ha preso il posto di Omnitel offre due prodotti, Tutti 500, per 500 minuti verso tutti a 9,90 euro mensili con un’aggiunta di tre euro per le nuove attivazioni, e Smart 200, che al prezzo di 14,99 euro offre 200 minuti, 200 messaggi ed un gigabyte di traffico internet. Inoltre l’offerta è componibile con diverse altre opzioni fino ad arrivare allo smartphone, selezionabile tra un’ampia gamma di prodotti a partire da zero euro al mese con un vincolo di 24 mesi. Tuttavia le cose cambiano notevolmente qualora si volesse scegliere di siglare un abbonamento. Vodafone offre tre pacchetti chiamati «Relax», il Mini, che a 29 euro al mese offre 100 megabyte di internet e minuti ed sms illimitati verso tutto.

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