Quanti soldi costano le espulsioni al MoVimento 5 Stelle?

Sul Corriere della Sera Emanuele Buzzi racconta delle cinque espulsioni dal MoVimento 5 Stelle decretate ieri dal blog di Beppe Grillo, e spiega anche quale è oggi il clima tra i grillini dopo gli ultimi accadimenti:

Anche alla Camera si parla di una paio di possibili addii: nel mirino chi non ha seguito le regole dei pentastellati sulle restituzioni delle eccedenze al fondo per le piccole e medie imprese. Espulsioni e transfughi, però, potrebbero anche avere un costo politico non indifferente nell’economia del Movimento a Roma. Ogni cittadino, infatti, porta in dote una cifra — circa sessantamila euro — ai Cinque Stelle. Il Movimento, si sa, ha rinunciato ai rimborsi elettorali e le spese politiche sono in gran parte coperte da quel «tesoretto». La drastica riduzione di parlamentari potrebbe comportare forse anche una riduzione dello staff pentastellato. Di sicuro una minore libertà di azione. Basterà attendere qualche giorno per scoprire i primi esiti. Il prossimo round per capire l’orizzonte futuro dei Cinque Stelle è in programma lunedì. All’ordine del giorno la redistribuzione degli incarichi nelle commissioni parlamentari.

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La riduzione, quindi, potrebbe costare fino a 60mila euro al mese secondo Buzzi, anche se probabilmente la cifra si riferisce ai soldi dei gruppi parlamentari stanziati da Camera e Senato, e non certo a donazioni varie che andrebbero registrate. Fabrizio Roncone invece, sempre sul Corriere, riporta una conversazione con Lorenzo Battista e qualche battuta scambiata con Alessandra Nencini:

Questo Battista è un triestino di 40 anni che non ci sta a prendere ordini come un soldatino. Va dai cronisti delle agenzie di stampa e dice una roba di quelle che Grillo, quando le sente, dà fuori di matto. «Non possiamo condannarci a stare sempre all’opposizione». Invece è questo, senatore, il progetto di Grillo. «Infatti io sono fuori da questo progetto. E Grillo…». Continui. «Beh… se Grillo continua così, rischia di restare solo». Costituirete un gruppo autonomo? «Sì, può darsi». Ha avuto parole di solidarietà da parte dei suoi colleghi del M5s? «Guardi, le dico: in Aula, ormai, quasi nemmeno mi salutano». Con le ultime cinque espulsioni di qualche ora fa, è legittimo parlare di epurazione? «Mhmm… Mi spiace dirlo, ma temo proprio che gli elettori puniranno questa deriva, quest’assenza, totale, di democrazia». Passa la senatrice Nencini. Ancora con quei suoi singhiozzi di lacrime. «Mi viene da piangere, non riesco a trattenermi… Io ci ho creduto in questo movimento… E invece quanto odio, quanto…».

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