La mamma che corregge “genitore 1” e diventa virale

L’immagine di un modulo corretto da una mamma milanese che di tiene a descriversi come mamma, ha scatenato l’approvazione di quanti avversano qualsiasi iniziativa rivolta a ridurre le discriminazioni delle famiglie omosessuali.

genitore 1

LA QUESTIONE GENITORE 1 E 2 – L’esigenza di sostituire le tradizionali definizione di madre e padre dai moduli scolastici (sostituiti in Lombardia da Genitore 1 e 2)  è emersa con l’aumento delle famiglie omosessuali, in maggior parte formate da coppie femminili, che si sono ritrovate a sottoscrivere documenti nei quali il co-padre o la co-madre potevano solo qualificarsi con termini inadatti di padre se donne e madre se uomini.

LA RIVOLTA – Una mossa che non è piaciuta a chi per ragioni ideologiche, se non per omofobia, teme che le misure positive per evitare la discriminazione delle famiglie omosessuali, che esistono e sono sempre più numerose, determino il collasso se non l’offesa all’istituto della famiglia tradizionale,che già i cattolici hanno faticato a lungo prima di riconoscerla come legittima anche in assenza di matrimonio.

IL GESTO – L’iniziativa della signora Barbara Bianchi, che ha subito pubblicato la prova del suo ardito gesto sui social network, è ovviamente piaciuta a questo composito fronte e ancora di più è piaciuta a Giornale, che ha registrato picchi d’attenzione pari a quello dell’articolo sugli Oscar e che quando c’è da picchiare sulla giunta Pisapia non ha neppure bisogno di pretesti. Se l’articolo che ieri raccontava il suo gesto è stato il più letto, oggi Il Giornale ci torna sopra per raccontare la storia del «popolo» in rivolta contro le follie moderniste del sindaco.

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LA OLA DI SALLUSTI – Tra i commenti più meno indignati raccolti dalla signora Bianchi non mancano  quelli che ce l’hanno con gli «omosessualisti», termine con il quale la propaganda omofoba indica gli inesistenti portatori di un progetto di sovversione sociale che vorrebbe rendere tutti gay: «Finalmente qualcuno che sfida pubblicamente il politicamente corretto spinto ai limiti di una demente illogicità». «Brava Mamma Barbara, è ora di reagire e ribellarsi alla follia omosessualista». «Complimenti, Signora Mamma (con il maiuscolo, per renderle rispetto e considerazione per la sua azione), fossero tutte come lei la mamma e il padre degli alunni italiani!». «Tra un po’ i nostri figli invece di chiamarci papà ci chiameranno genitore 1, sai che bello». «Mi stupisco che non abbiano ancora proposto di togliere di mezzo anche i nomi figlio e figlia che individuano il sesso. Potrebbero proporre “prole 1” e “prole 2”».

IN RITARDO SULLA STORIA – Un’atmosfera d’esaltazione degna di miglior causa, ma che almeno rende evidente come per questo genere d’italiani i genitori omosessuali non possano essere considerati veri padri e vere madri e il fastidio per il diffondersi di costumi e stili di vita che sono già tra noi da anni e che per molti dovrebbero continuare ad esistere nella clandestinità per non turbare il l’identificazione del concetto di famiglia con quella tradizionale eterosessuale, una battaglia di retroguardia che i fatti dicono essere già persa.

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