«Vi spiego perché Maduro rimarrà ancora poco al potere in Venezuela»

04/03/2014 di Andrea Mollica

Nicolas Maduro può rimanere al potere da solo al massimo per altri due mesi. L’establishment chavista sta già pensando a quale forma dare alla rimozione sostanziale di un presidente incapace di affrontare la crisi del modello bolivariano di Hugo Chavez. Una previsione fatta da Heinz Dietrich, l’ideologo della sinistra sudamericana che ha coniato lo slogan «Socialismo del 21esimo secolo».

Venezuelan President Nicolas Maduro Moros Interviewed In Beijing

MADURO VA VIA – La crisi del Venezuela è simile a quella dell’Ucraina, e potrebbe avere un esito identico per chi occupa attualmente il potere. Nicolas Maduro, il presidente eletto dopo la morte di Hugo Chavez, perderà la presidenza oppure verrà sostituito nella sostanza tramite una gestione più collettiva del potere venezuelano. Questa è la previsione di Heinz Dietrich, un sociologo tedesco che da ormai vari decenni vive in Messico, e che è stato consulente di Hugo Chavez, oltre ad aver coniato lo slogan Il socialismo del 21esimo secolo ispirato proprio al modello del presidente venezuelano. Secondo Dietrich la colpa di Maduro è di aver buttato via un anno, non adattando il chavismo alla nuova difficile realtà finanziaria ed economica del paese. «In questo momento è chiaro a tutto l’establishment chavista che Maduro non dispone delle idee e degli strumenti per modernizzare il Venezuela. Pensava e pensa ancora che basti imitare il suo predecessore nella retorica e nella coreografia e mantenere lo stesso modello economico».

OTTO SETTIMANE – Heinz Dietrich, nella sua intervista con Der Spiegel, dà i giorni per così dire al presidente venezuelano, riportando l’opinione di tanti chavisti con cui ha collaborato in questi ultimi decenni. « Maduro non durerà più di otto settimane al potere, e sarà probabilmente sostituito con una gestione più collettiva del potere. I militari ed i governatori chavisti sono consapevoli che la sua politica porterà all’inevitabile fine dell’era bolivariana. La politica deve cambiare completamente, altrimenti tutto finirà per loro» , rimarca il sociologo tedesco ed ex consulente di Hugo Chavez. Per Dietrich la situazione in Venezuela è esplosa a causa di una mix di vari fattori, tra i quali ci sono la grave crisi economica, culminata con l’esplosione dell’inflazione, ed una crescita della violenza urbana finora negata dal governo. Tra gli oppositori di Maduro che rischiano ora la vita per cacciarlo dal governo ci sono anche suoi elettori, che si sono alleati con chi ha sempre contestato il chavismo.

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GLI ANTI MADURO – Secondo Dietrich in piazza contro il presidente – eletto democraticamente, ribadisce il consulente di Chavez – ci sono gruppi di destra, che sono stati radicalizzati dall’eccessiva repressione utilizzata dallo stesso Maduro per contrastare le proteste. Inoltre, tra i contestatori ci sono anche i numerosi studenti venezuelani che reputano di vivere in una dittatura, una falsità secondo ogni punto di vista per Heinz Dietrich. Uno degli eroi della protesta venezuelana è un generale in pensione, Angel Vidas, diventato in queste settimana di battaglia sulle strade simbolo della sollevazione contro Nicolas Maduro. Vidas è diventato un eroe, spiega il Wall Street Journal in un ritratto dedicato all’ex generale venezuelano, per la sua difesa dall’arresto. Secondo il quotidiano finanziario Vidas è diventato una sorta di Rambo della rivolta, dopo che ha imbracciato un mitra per impedire alle forze di sicurezza di arrestarlo, barricandosi nella sua casa alla periferia di Caracas. Nicolas Maduro aveva disposto il suo arresto per l’appoggio del generale alle proteste che paralizzano il paese da ormai varie settimane, guidate principalmente dagli studenti.

EROE DELLA PROTESTA – Quando i militari sono arrivati a casa sua per arrestarlo, Vidas gli ha risposto che sarebbero andati via solo con il suo cadavere. I vicini di casa hanno iniziato a difenderlo, e per evitare spargimenti di sangue le forze dell’ordine hanno preferito desistere. Vidas era finito nel mirino degli accoliti di Maduro per i suoi tweet in cui dava consigli ai manifestanti su come proteggersi dagli assalti della polizia. Il suo culto è esploso sui social network, tanto che ora ha circa 250 mila follower su Twitter. Prima che la figlia caricasse il video del suo rifiuto contro l’arresto, erano solo 200. Per il Wall Street Journal il generale Angel Vivas rappresenta il Venezuela delle classi medio-alte, che finora non ha trovato la forza per ribellarsi a Maduro. Il disagio economico provocato dalla crisi è sempre più diffuso, non solo tra i ceti più deboli, e la figura di Vivas è diventata un simbolo della protesta che ormai coinvolge strati sempre più ampi della popolazione.

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