I contributi Inps per la pensione degli insegnanti spariti a Milano

Il Sole 24 Ore racconta oggi in un articolo a firma di Silvia Sperandio di una strana scoperta fatta da alcuni insegnanti della provincia di Milano quando si sono recati agli sportelli dell’Istituto di Previdenza (INPS) per i conteggi globali:

Zero contributi per alcune supplenze effettuate all’inizio della carriera presso scuole pubbliche dell’area metropolitana. Supplenze temporanee (per periodi brevi ma anche incarichi annuali) effettuate in periodi lontani nel tempo: in particolare tra l’inizio degli anni Settanta e il 1987. Il caso, a Milano, «interessa centinaia di docenti», conferma il direttore scolastico provinciale, Giuseppe Petralia, ma il numero «potrebbe lievitare nei prossimi mesi, quando altri docenti si troveranno a fare i calcoli in vista del pensionamento». In ogni caso, tiene a precisare l’ex provveditore, «il problema va ben oltre la dimensione locale: si tratta di una questione nazionale che dunque può riguardare un numero ben più ampio di docenti».

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A scoprire il tutto è stata la Cgil di Milano, e il sindacato fa sapere che il fenomeno interessa molti docenti. E quindi c’è chi per andare in pensione deve agare di tasca sua i contributi:

Tra i prof che si sono trovati in difficoltà c’è ad esempio chi è già in pensione, e ha riscattato – pagando di tasca sua – più di un anno di contributi che non risultano all’Inps, e insegnanti che hanno presentato la domanda di pensionamento tre o quatto anni fa ma sono ancora in attesa della pensione: nessuna erogazione dall’Inps a causa di “buchi” riscontrati nel ’78 e ’79, non giustificati dall’amministrazione. L«Il problema esiste, sappiamo che è urgente e stiamo cercando di risolverlo: abbiamo già chiesto un incontro con l’Inps», dichiara il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale Giuseppe Petralia, tra l’altro prossimo alla pensione, raccontando che già centinaia di insegnanti si sono recati all’ex Provveditorato per chiedere conto dei loro versamenti Inps attestati dal modello «01 M».

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