Internet gratis per tutti: come funziona la promessa di Zuckerberg

Il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, vuole offrire internet gratis alle popolazioni dei paesi in via di sviluppo. Il progetto di Internet.org mira a portare il più importante dei social network nei luoghi dove le persone non possono neppure permettersi una connessione. La modalità con cui verrà offerto questo servizio è però ancora vaga.

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INTERNET PER TUTTI – Il tabloid tedesco Bild Zeitung offre una ricostruzione di come Facebook voglia realizzare il sogno di offrire internet gratis, permettendo così di connettersi anche a chi ha difficoltà a pagarsi una connessione. Secondo Bild un progetto che cela un importante interesse della stessa compagnia americana, visto che nei paesi occidentali la crescita di Facebook si è significativamente fermata. L’idea di offrire l’accesso alla rete gratis è partita un anno fa, con il progetto Internet.org. A questo indirizzo si potrà navigare sui siti più importanti della rete che offrono servizi quali quelli meteo, oppure Wikipedia. Oltre a questi ci sarà Facebook, il più importante social network a livello globale. Chris Weasler, il responsabile di Global Connectivity per Faceboo, spiega a Bild come il progetto nasca dalla convinzione di Zuckerberg che tutti abbiano diritto a Internet. Un accesso libero che garantirà vantaggi all’Occidente, visto che magari il prossimo creatore di un nuovo Facebook arriverà da un paese del Ghana. In questo momento diverse centinaia di persone lavorano a Internet.org, uno dei piani di più importante sviluppo per Facebook.

NIENTE PROFITTI PER FACEBOOK – Chis Weasler ammette a Bild Zeitung come il progetto non preveda profitti per Facebook, almeno nel breve periodo. L’accesso libero alla rete genererà un ritorno economico forse in una fase successiva, anche se i dubbi rimangono. I paesi dove ci sarà internet gratis non ospitano infatti mercati online particolarmente sviluppati. Come rimarca Bild Zeitung, l’attuale modello di business di Facebook non può funzionare in un simile contesto, almeno non con l’efficacia dimostrata nei paesi industrializzati. Per questo è necessario che alla compagnia americana si affianchino operatori telefonici che forniscano, oltre alle infrastrutture necessarie, anche una partecipazione nello sforzo economico. Secondo Chris Weasler non sarà però difficile trovare società che affianchino Facebook in Internet.org. Colloqui in questo senso tra lo stesso Zuckerberg ed il top management di colossi del settore come Vodafone oppure Orange sono già stati effettuati, come riportato anche dall’agenzia economica Bloomberg.

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PROGETTI SIMILI A FACEBOOK GRATIS – Bild spiega come le società telefoniche sviluppino progetti simili a Internert.org di Facebook per raggiungere i mercati dei paesi in via di sviluppo. La compagnia Orange offre in Africa una piccola stazione di trasmissione, attraverso la quale le piccole compagnie possono offrire servizi di internet. L’investimento costa tra i 150 ed i 580 euro, ed è possibile un finanziamento col microcredito. Bild rimarca come i dettagli di Internet.org siano ancora aperti. Per esempio non si sa ancora chi selezionerà i servizi essenziali di internet, che saranno garantiti a livello gratuito. Allo stesso modo si potrebbero porre un significativo problema se un operatore oppure un governo ponesse problemi alla presenza di Facebook nella rete gratuita, visto il clima politico presente in alcuni paesi in via di sviluppo dove le persone hanno difficoltà ad accedere ad internet. Weasler spiega a Bild che in questo caso le cose andrebbero bene anche per Facebook, anche se, rimarca il quotidiano tedesco, in modo piuttosto insicuro.

FACEBOOK NON PAGA TUTTO – Internet.org presenta inoltre un’altra problematica significativa. Facebook ha già chiarito che l’intero costo del progetto non potrà ricadere sulle sue spalle. Chris Weasler spiega che per la compagnia americana l’ingresso in mercati dove le possibilità di ricavi sono così bassi rappresenti già un significativo sforzo economico. Facebook ritiene che le compagnie telefoniche debbano compartecipare finanziariamente, anche perchè l’offerta di internet gratis potrebbe stimolare nel cliente l’interesse per ulteriori servizi. Per il top management di Orange serve però un’infrastruttura molto più potente rispetto a quella immaginabile per Internet.org se i clienti poi inizieranno a scambiarsi video con i loro smartphone. Al momento il fatturato medio pro cliente nei paesi in via di sviluppo è di 2, 3 euro al mese. Un progetto di conseguenza ancora piuttosto vago, anche se ha stimolato l’interesse di altri giganti dell’informatica. Google ha sviluppato un’iniziativa simile con Project Loon, che ha utilizzato palloni sonda per trasmettere internet nei luoghi dove manca la rete. Lo stesso capo di Google Android, Sundar Pichai, si mostra interessato a Internet.org, anche se non prende una posizione definita visto che mancano ancora i dettagli.

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