Dieci cose che non sai sulla «Grande Bellezza» di Paolo Sorrentino

Quindici anni dopo «La Vita è bella», l’Oscar è tornato in Italia grazie a «La Grande Bellezza» di Paolo Sorrentino. La pellicola ha trionfato ad Hollywood, conquistando la statuetta come miglior film straniero. Sul palco del Dolby Theater di Los Angeles, dove si è svolta l’86esima edizione degli Academy Awards, il regista italiano ha ringraziato le sue fonti d’ispirazione: dai Talking Heads a Federico Fellini, passando per Martin Scorsese e Diego Armando Maradona. Oltre ai ringraziamenti dedicati alla città di Roma – tornata alla ribalta con la pellicola vincitrice – a quella di Napoli (dove Sorrentino è nato, il 31 maggio 1970) e alla sua «personale grande bellezza: Daniela, Anna e Carlo».

Oscar 2014 - Lo Show

TUTTE LE CURIOSITÀ: LA CRITICA…– Per l’Italia è un risultato che mancava da tempo. Se Sorrentino è riuscito, attraverso i premi, ad allontanare le voci critiche, la Grande Bellezza non era però stato apprezzato da tutti al momento della sua uscita. Non poche erano state le perplessità tra i critici cinematografici. Senza dimenticare lo scetticismo con il quale la pellicola fu accolta al Festival di Cannes 2013. Sembra passata un’era da allora. Eppure le polemiche erano rimbalzate sui media, anche dopo la vittoria ai Golden Globe. Ormai celebre la gaffe di Toni Servillo, durante un “tentativo” di intervista da parte di Rai News.

 

(Fonte video: Repubblica.it)

..E LA GAFFE DI TONI SERVILLO – L’attore protagonista, in collegamento telefonico con una giornalista, aveva risposto in modo piccato alla conduttrice che ricordava le passate critiche ricevute dal film: «Inutile parlare delle critiche ora. Credo che la maggior parte degli italiani vogliono condividere l’entusiasmo, non hanno voglia di parlare di critiche», rispose. Per poi chiudere la telefonata e lasciandosi scappare, credendo di non essere in onda, l’insulto «Ma vattene aff…».

TRIS DI PREMI – Nonostante le polemiche incassate in Italia, la pellicola di Sorrentino ha ottenuto dalla critica internazionale premi prestigiosi. L’Oscar di Hollywood non è certo l’unico riconoscimento assegnato al film di Paolo Sorrentino. Già a gennaio «La Grande Bellezza» , uscì trionfatore alla cerimonia dei Golden Globes come «miglior film straniero». L’ultimo a riuscirci era stato nel 1989 Giuseppe Tornatore con «Nuovo Cinema Paradiso». In quel caso, non mancò l’entusiasmo sui media per la vittoria del regista italiano: una vittoria che venne interpretata come il segno di come il nostro cinema fosse ancora in grado di sfornare capolavori ammirati anche all’estero. Ma non solo: il 16 febbraio 2014 il film vinse anche ai BAFTA, gli Oscar britannici, sempre come miglior film in lingua straniera. Da LondraSorrentino riuscì ad arrivare davanti a “The Act of Killing” di Joshua Oppenheimer, “La vita di Adele” di Abdellatif Kechiche, “Metro Manila” di Sean Ellis e “La bicicletta verde” di Haifaa al-Mansour. Infine, l’Oscar conquistato questa notte.

LA GRANDE BELLEZZA OSCAR SORRENTINO (11)

LE FONTI D’ISPIRAZIONE– Paolo Sorrentino ha ringraziato dal palco quelle che ha definito come le sue «fonti d’ispirazione». Non ha dimenticato di citare i Talking Heads, insieme a Federico Fellini, Martin Scorzese e Diego Maradona. Cosa li accomuna per Sorrentino? «Sono quattro campioni che, nella loro arte, mi hanno insegnato tutti cosa vuol dire fare un grande spettacolo, che è la base di tutto lo spettacolo cinematografico» ha spiegato il regista.


I TALKING HEADS – Il gruppo rock dei Talking Heads, formato a New York nel 1974, è stato attivo fino al 1991. Sono gli autori del brano che ha dato il titolo ad uno dei film di Sorrentino, “This must be the place“, scritto e diretto nel 2011 e interpretato da Sean Penn. La pellicola fu presentata in concorso al Festival di Cannes 2011 ed è stata in grado di vincere 6 David di Donatello.

Grande Bellezza Oscar Paolo Sorrentino this must be the place

 

IL RAPPORTO CON LA «DOLCE VITA» DI FEDERICO FELLINI – Secondo la critica degli Stati Uniti, nel film «La Grande Bellezza», che ha trionfato nella notte degli Oscar, non mancano i tratti felliniani. Quasi considerato come una versione “aggiornata” del capolavoro “La dolce vita” di oltre mezzo secolo fa (il film è del 1960). Allora Fellini trionfò a Cannes, ma si fermò alla nomination all’Oscar per la miglior regia. Sorrentino però negò legami diretti, durante la conferenza stampa di presentazione. Precisò di non aver voluto riprodurre un’altra “Dolce Vita” di Fellini, film a cui era stato subito accostato: «Non esiste nessuna relazione tra i due film, ambientati in epoche talmente diverse, ma ho interiorizzato la lezione di tutti i grandi registi che ammiro», spiegò.

ARGENTINA V GREECE

DIEGO ARMANDO MARADONA,  NAPOLI, ROMA – Paolo Sorrentino non ha dimenticato di ricordare le proprie origini durante la cerimonia degli Oscar: dalla città di Napoli a Diego Armando Maradona, che per la città partenopea continua ancora oggi ad essere un simbolo indiscusso.  Ma nel film resta centrale la Città Eterna, tornata protagonista. «Roma è la città che combina sacro e profano, la chiesa cattolica e il profano della città che vive fuori dal Vaticano. La musica del film riflette questo», ha spiegato Sorrentino.

LA VITTORIA CHE MANCAVA ALL’ITALIA – Erano quindici anni che l’Italia non vinceva l’Oscar: l’ultimo, nel 1999, era andato a «La vita è bella» di Roberto Benigni, che di statuette ne ottenne addirittura tre.

Era invece dal 2006 , l’anno di «La bestia nel cuore», che un film italiano non entrava in finale. Nel 2007 arrivò invece il premio alla carriera per Ennio Morricone.

Ennio Morricone – Oscar Alla Carriera 2007 from cinema on Vimeo.

LE ALTRE VITTORIE ITALIANE – Prima della vittoria di Sorrentino, Italia e Francia dominavano la graduatoria degli Oscar per i film stranieri con 12 statuette ciascuna, staccando nettamente Spagna, Russia e Giappone (quattro ciascuno). Adesso il nostro Paese ha superato i vicini di casa transalpini. Tutto iniziò nel 1947 con “Sciuscià” di Vittorio De Sica, che conquista poi altre tre statuette per “Ladri di biciclette (nel 1950), “Ieri, oggi e domani” (nel 1965) e “Il giardino dei Finzi Contini” (1972). Federico Fellini venne invece premiato nel 1957 per “La strada”, l’anno dopo per “Le notti di Cabiria”, nel 1964 per “8½” e nel 1975 per “Amarcord” (vince anche l’Oscar alla carriera del 1993). Gli altri film tricolori vincitori della statuetta per le pellicole straniere sono “Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri nel 1971, “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore nel 1990, “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores nel 1992. Oltre al già citato “La vita è bella” di Roberto Benigni nel 1999. In quel caso l’attore-regista toscano fu premiato anche come miglior interprete maschile. Arrivò anche il riconoscimento per la colonna sonora di Nicola Piovani.

PRODUZIONE  E INCASSI – Le prime scene de «La Grande Bellezza» sono state girate a Roma il 9 agosto 2012. Le scene ambientate al mare sono invece state girate nei primi di settembre all’Isola del Giglio, presso il faro di Capel Rosso. Uscito nelle sale italiane il 21 maggio 2013, fu presentato in contemporanea al 66º Festival di Cannes, dove divise la critica.  Nella prima settimana di programmazione in Italia il film riuscì ad incassare 2 milioni 262mila 228 euro. L’incasso totale è stato di 6 milioni 694mila 548 euro (poi saliti a 7.096.059 euro con la riprogrammazione nelle sale, dopo la vittoria ai Golden Globe).

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