Le baby squillo «per imitazione» che si prostituivano per arrotondare la paghetta

27/02/2014 di Redazione

Si prostituivano per arrotondare la «paghetta». L’idea è venuta a tre studentesse di Ventimiglia di 14 e 15 anni, dopo aver sentito le notizie sul giro delle baby squillo scoperto a Roma nei mesi scorsi.

baby squillo ventimiglia

DENUNCIATE DA UN TRENTENNE – A svelare il giro è stato un trentenne, che ha rifiutato il rapporto e ha denunciato tutto alle forze dell’ordine: secondo quanto riporta l’ANSA ci sono già cinque indagati per sfruttamento della prostituzione minorile.

 

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BABY SQUILLO PER 30 EURO – Le tre studentesse, tutte di buona famiglia, si vendevano per 30 o 50 euro attraverso annunci su siti internet dedicati agli incontri, e i loro clienti erano spesso padri di famiglia con figli della stessa età delle tre baby squillo. Gli incontri avvenivano in auto, in luoghi pubblici come piazzali o luoghi isolati dell’entroterra imperiese. Le indagini, del commissariato di Ventimiglia, sono coordinate dalla procura dei Minori di Genova.

IL CLIENTE FUGGITO – “Quando ho visto che era una bambina, mi si è gelato il sangue e sono scappato”. Lo ha detto alla polizia il trentenne che ha denunciato il caso delle baby prostitute che si vendevano nell’estremo ponente ligure. L’uomo aveva risposto a un annuncio su internet. “Quella ragazzina non l’ho fatta neppure salire in auto”, ha aggiunto ai poliziotti.  Loro invece hanno pianto ed hanno manifestato pentimento e ravvedimento le tre baby prostitute. Quando sono state interrogate in caserma, davanti ai genitori, le ragazzine hanno spiegato di non aver piena coscienza di quanto stessero facendo e che tutto era cominciato quasi come un gioco per imitare le ragazze che si prostituivano a Roma.

(Photocredit: Getty Images, foto di repertorio)

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