Luciana Littizzetto vuole girare con la lingua il caffè di George Clooney

Luciana Littizzetto a Che tempo che fa flirta con gli ospiti hollywoodiani di Fazio venuti a promuovere il film Monuments Men: Matt Damon e Jean Dujardin sono due fighi, ma è George Clooney è la preda preferita di Luciana che si definisce “una volpe nel pollaio” visto che ha di fronte tre premi Oscar non solo per la loro bravura nella recitazione, ma anche per la loro avvenenza. “Ti giro il caffè con la lingua se vieni con me” dice la Litti, “ho più gusti io delle cialde Nespresso” continua cercando scherzosamente di conquistare Clooney. Dopo la pubblicità continua il monologo che tesse le lodi di Matt Damon, l’uomo perfetto che non ha un pelo fuori posto.

LUCIANA LITTIZZETTO E BALOTELLI – Smarrita per l’apparizione di George Clooney la Litti ci mette un po’ a ritrovare il filo del suo numero. E si butta in un’invettiva sulla pubblicità, e sugli annunci dei programmi che promettono mari e monti su quello che accadrà dopo le reclame.  Ma ecco il pezzo forte della settimana. Balotelli, “ragazzo con l’orecchino di perla”, annuncia la paternità riconosciuta e la svolta della sua vita: “La nuova cresta” racconta costernata la Litti, che non si capacita, e racconta ogni particolare, anche il parrucchiere che gli ha tagliato i capelli, “che è di Cazzago” sottolinea Luciana, che si diverte molto a immaginare come si possano chiamare gli abitanti di Cazzago. E poi giù a parlare delle acconciature dei calciatori.

LUCIANA LITTIZZETTO E CASINI –  L’abominevole ritorno di Casini nelle braccia di Berlusconi, il doppio salto mortale di Pierfedinando, stupisce la Litti: “E’ come una ginnasta russa di 12 anni, mandiamolo a Sochi!”. “Del resto non preoccupiamoci, se Berlu perde le elezioni Casini sentià forte il bisogno di tornare al centro, o di spostarsi a sinistra. A Berlusconi deve piacere tanto perché il suo cognome gli ricorda qualcosa” esterna la Littizzetto. E poi critica la nuova legge elettorale. E poi Luciana chiude con la notizia balenga. Un cartello a Gallipoli di una ginecologa che invitava le pazienti a presentarsi in calze autoreggenti, e se volete leggere tutta la storia la trovate qui.

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