La bambina di nove anni stuprata e ridotta in fin di vita

Una bambina indiana di nove anni è ridotta in fin di vita dopo essere stata brutalmente violentata da un giovane a New Delhi. L’incidente è accaduto domenica pomeriggio, alle 18 e 30 circa, in un quartiere a nord della città. Stando a quanto riferiscono i media locali, la piccola, che frequenta la terza elementare in una scuola governativa, stava giocando in un cortile poco distante dalla sua casa in compagnia di altre due bambine quando un ragazzo di 25 anni, identificato come Gopi Nisha Malha, in seguito arrestato dalla polizia, si sarebbe avvicinato provando ad attrarre a sè con un pretesto le fanciulle. Le altre bambine si sarebbero dunque subito dileguate ma l’uomo sarebbe comunque riuscito a bloccare, imbavagliare e portare la sua vittima in un luogo appartato, dove l’ha poi stuprata.

 

India, proteste dopo stupro bambina

 

TERAPIA INTENSIVA – La piccola di nove anni è stata trovata dalla madre in condizioni critiche ancora in compagnia dello stupratore, poi fuggito, e subito trasportata in ospedale. La bambina si trova ora ancora in gravi condizioni per le lesioni interne subite nell’aggressione sessuale ed è ricoverata in terapia intensiva presso l’ospedale Bara Hindu Rao. Gopi Nisha Mallah è stato individuato e arrestato dalla polizia nella giornata di lunedì. Per lui il papà della piccola aggredita chiede ora una condanna esemplare: «Lo stupratore deve ricevere la più dura punizione possibile», ha riferito alla stampa.

 

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EMERGENZA AGGRESSIONI – Leggi più rigorose contro gli stupratori in India sono state emanate dopo l’aggressione mortale avvenuta nel dicembre 2012 a bordo di un autobus in movimento a New Delhi ai danni di una studentessa. La ragazza fu orribilmente stuprata e uccisa da sei ubriachi e la tragedia sollevò nel paese un’ondata di proteste che spinse il governo ad adottare misure più severe conto i violentatori. Da allora purtroppo l’emergenza non sembra affatto finita.

(Foto di repertorio: le proteste in India dopo lo stupro di una bambina. Fonte: archivio LaPresse)

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