Neknomination: il nuovo «gioco» virale che uccide

Bere enormi quantità di alcool in pochissimi secondi. E magari, subito dopo, salire in moto, sullo skateboard o addirittura cavalcare le onde su una tavola da surf. Si chiama «Neknomination» ed è il nuovo «gioco» diventato virale sul web negli ultimi mesi. Chi partecipa, si piazza davanti a una videocamera e si ingozza letteralmente di alcool, riuscendo a bere anche tre birre in una manciata di secondi.

NEKNOMINATION (2)

LA SFIDA COME UNA CATENA DI SANT’ANTONIO – Su Facebook il «Neknomination»ha un gruppo tutto suo, che conta quasi ventimila «Like» e raccoglie commenti, foto e video dagli utenti di tutto il mondo. Il nome deriva dall’incontro tra le parole «nomination» e «neck», che indica il collo della bottiglia. Una sfida che che si lancia su Facebook come una catena di Sant’Antonio: se si viene «neknominati» – recita la descrizione su Facebook – bisogna dare fondo alla bottiglia, e poi passare il testimone a altre due persone, attraverso un messaggio pubblico sul popolare social network, in modo da non potercisi sottrarre. Ma si tratta di un gioco pericoloso che, soltanto lo scorso weekend, sarebbe stato la principale causa della morte di due ragazzi irlandesi. Ne parla il Daily Beast: Ross Cummins, un DJ di 22 anni, è stato trovato senza vita domenica mattina nel suo appartamento di Dublino, mentre un 19enne è annegato in un fiume di campagna. Entrambi avrebbero accettato la sfida del «neknomination».

«FERMATE IL NEKNOMINATION PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI» – «Questa schifezza deve finire – scrive su quello stesso gruppo il fratello di Jonny Bryne, il 19enne della contea di Carlow trovato senza vita domenica – Mio fratello è morto perché voleva provare a vincere la sfida: ha bevuto d’un fiato una pinta di birra e poi si è buttato del fiume. Se avete un po’ di decenza e rispetto non fate questa cosa stupida». Il ragazzo ha cambiato anche il nome sul suo profilo Facebook in «Fermiamo il Neknomination prima che sia troppo tardi» mentre il padre Joe, distrutto dal dolore, chiede a «Chiunque sia coinvolto di smetterla. Questa bravata è costata la vita di mio figlio e non voglio vedere più nessuno in questa situazione. Ha distrutto la mia famiglia».

 

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FACEBOOK NON OSCURA IL GRUPPO – Il gruppo è stato segnalato ai vertici di Facebook, che però si sono rifiutati di oscurarlo perché, nonostante la pagina tratti un tema effettivamente controverso, non rappresenta nessuna violazione al regolamento.

(Photocredit: YouTube)

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