Mariano Riccio: il boss della camorra arrestato

Boss della camorra in manette. Alle 7 di stamane la Polizia ha arrestato Mario Riccio detto Mariano, considerato dagli investigatori il capo del clan Amato-Pagano e genero di Cesare Pagano, storico capo di Scampia. Latitante dal 2011, Riccio, che risultava come il più giovane nella lista dei trecento latitanti più pericolosi d’Italia, è stato bloccato dagli uomini della Squadra mobile di Napoli e del Servizio centrale operativo della Polizia.

 

mario riccio latitante

 

MARIANO RICCIO: IL BOSS ARRESTATO – Il camorrista era inserito nell’elenco dei cento latitanti più pericolosi stilata dal ministero dell’Interno. È già stato condannato a 16 anni per associazione a delinquere di tipo mafioso e droga ed è ritenuto dagli inquirenti uno dei responsabili della seconda guerra di Scampia scoppiata nell’estate del 2012. Gli uomini della mobile e dello Sco della Polizia lo hanno bloccato in un’abitazione di Qualiano, a nord di Napoli, dove si trovava con la compagna e il figlio minorenne. Al momento dell’arresto Riccio non ha opposto resistenza agli uomini delle forze dell’ordine. Per il suo arresto sono intervenuti 40 uomini della Polizia.

MARIANO RICCIO NON ERA  ARMATO – Non era armato Mario Riccio il boss del clan Amato-Pagano arrestato oggi dalla polizia. Gli agenti della Squadra mobile di Napoli, del servizio centrale operativo e del commissariato di Scampia, lo hanno sorpreso in una villetta unifamiliare nel centro di Qualiano, comune a nord di Napoli, in via Salomone. L’abitazione, di un solo piano e definita modesta, era dotata di un impianto di videosorveglianza. Il boss, latitante dal 2011, era in casa con la moglie e la figlioletta di circa sette mesi. Aveva con se’ una carta d’identita’ falsa. All’arrivo della polizia non ha opposto resistenza. Sequestrata anche una somma di 6.500 euro in contanti.

LA GUERRA PER LA DROGA A SCAMPIA – La nuova faida di Scampia di cui Riccio è stato uno dei protagonisti vede contrapposti il gruppo Vanella Grassi con un cartello della zona (che compende anche gli Amato Pagano) per il controllo delle piazze di spaccio. Il boss Cesare Pagano, al quale sarebbe poi subentrato Riccio, fu protagonista della prima faida di Scampia nel 2004, riuscendo a sottrarre la gestione del traffico di stupefacenti e dello spaccio al clan guidato da Paolo Di Lauro in molte piazze.

IL PROSSIMO OBIETTIVO – È ora Marco Di Lauro l’ultimo dei latitanti napoletani protagonista della guerra di camorra di Scampia per il controllo del traffico di stupefacenti. È attorno a lui che gli inquirenti provano a stringere il cerchio.

LA MAPPA DELLA CAMORRA A SCAMPIA – Come abbiamo già raccontato nei mesi scorsi riprendendo la relazione del Ministero dell’Interno sull’operato della Dia nel secondo semestre del 2013, a Scampia si sfidano due sodalizi camorristici:

Di recente si sono trovati di fronte da una parte il gruppo Vannella/Grassi, appoggiato dalla famiglia Di Lauro, dall’altra i clan Abete, Abbinante, Notturno, Aprea (legati anche da rapporti di parentela) ed i superstiti del sodalizio Amato/Pagano, che hanno assunto una posizione più defilata.

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