Telefono fisso: le offerte che nascondono il declino

03/02/2014 di Maghdi Abo Abia

Piange il telefono…fisso. La telefonia domestica è a un bivio: da un lato ci sono le offerte sempre più allettanti proposte dalle compagnie telefoniche, dall’altro la percezione da parte degli italiani che il vecchio apparecchio domestico, in grado di accompagnare milioni di persone per generazioni, possa essere diventato anche lui un retaggio del passato. Colpa della diffusione capillare dei telefoni cellulari che a vario titolo hanno eroso utenti al vecchio «fisso».

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L’EVOLUZIONE – Sono lontani i tempi del «mi ami, ma quanto mi ami» o dell’esecuzione nella legione straniera che doveva seguire per forza ad una telefonata che, era il proprio il caso di dirlo, allungava la vita. In principio furono i cordless a manifestare la necessità delle persone di potersi muovere per casa senza dover per forza stazionare al fianco del telefono domestico. L’avvento dei cellulari poi permise a tutti, sopratutto alle nuove generazioni, di poter gestire le proprie chiamate evitando situazioni per qualcuno imbarazzanti come «Buongiorno signora, c’è…?». Oggi, come vedremo, tutto questo potrebbe entrare a far parte del passato della telefonia, come le cabine o il vecchio gettone telefonico. Perché nonostante le compagnie si producano in offerte importanti per sostenere la telefonia fissa, il pubblico sembra ormai orientato verso altro.

SEMPRE MENO NUMERI – La denuncia è arrivata da una ricerca Gfk-Eurisko commissionate da Seat Pg Italia e ripresa dal Giornale di Brescia che quantifica il problema a partire dalla diffusione delle Pagine Bianche, ovvero l’elenco telefonico destinato agli utenti privati mentre per le aziende, lo ricordiamo valgono le Pagine Gialle. Con l’avvento della rete le guide in questione stanno perdendo d’importanza così come i numeri di telefono. Perché se da un lato le guide vengono consultate da 15,8 milioni d’italiani, poco meno di un quarto della popolazione nazionale, i numeri presenti sono sempre meno a causa della crisi che colpisce le aziende che chiudono e per via della decisione delle famiglie di uscire dagli elenchi o per evitare le chiamate dei call center pubblicitari o perché hanno semplicemente deciso di abbandonare il telefono fisso.

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LA RILEVAZIONE AGCOM – Un trend questo confermato dall’Agcom, nella seconda rilevazione trimestrale del 2013 sulle telecomunicazioni. E rispetto allo stesso periodo del 2012, in Italia si è assistito ad un crollo delle utenze telefoniche domestiche calate di 570.000 linee rispetto al settembre 2012, in aumento rispetto alle 490.000 linee «perse» tra 2011 e 2012. A questo dato si contrappone l’aumento del traffico dati da dispositivo mobile con un aumento delle sim del 25 per cento ed una crescita del volume dati scambiati del 34,6 per cento. A piangere è stata sopratutto Telecom Italia che in un anno ha perso due punti percentuali, attestandosi al 63,5 per cento dell’utenza con 13,5 milioni di linee fisse. Un dato in deciso calo, rispetto ai 14,99 milioni di linee fisse del secondo trimestre 2011. Nello stesso periodo sono calati anche Vodafone e Wind, segno che la flessione, seppur contenuta, non dipende essenzialmente dall’operatore.

TELECOM ITALIA IN CALO – Entrambe hanno difatti perso circa lo 0,1 per cento rispetto al secondo trimestre 2012. A crescere è stata Fastweb che ha fatto registrare un significativo balzo in avanti sia su base annuale (con un +1,4 per cento) sia su base trimestrale (+0,3 per cento), con Tiscali che invece fa registrare un +0,2 per cento. Ed a questi dati va aggiunto che per quanto riguarda le nuove linee gli accessi sono aumentati di circa 250.000 unità per una crescita mensile di 30.000 linee. Segno di un mercato dinamico che coinvolge però nel suo insieme anche i servizi che offrono connessioni ad internet come ad esempio Linkem. Lo dimostrano i dati riportati da Finanza.com che dimostra come ad un calo del 2 per cento nelle linee telefoniche sia corrisposto un medesimo calo anche nella banda larga.

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VINCE IL WEB – Ad avvantaggiarsene è stato Fastweb che in entrambi i casi ha fatto registrare un +1,3 per cento, valore simile a quello di Tiscali (0,3 per cento) e di operatori minori come appunto Linkem o WiMax, mentre Vodafone e Wind sono rimaste stabili. Segno che il mercato sta evolvendo verso altri lidi, con i clienti che chiedono internet veloce e stabile più che una linea telefonica. Quindi, se qualche anno fa l’obiettivo era quello di vendere una linea telefonica offrendo in aggiunta una connessione internet, oggi la prospettiva si è rovesciata. Le aziende prima pensano ad offrire un contratto per un servizio di connessione a banda larga e volendo ci mettono dentro anche il telefono di casa, spesso gratis con il solo costo delle chiamate effettuate.

LE OFFERTE – È il caso ad esempio di Telecom Italia che offre due soluzioni, una solo internet ed un’altra con linea telefonica inclusa. Occupandoci di quest’ultima analizziamo quali sono costi e condizioni. La soluzione Internet Senza Limiti con Adsl e linea di casa costa 19,90 euro al mese per i primi sei mesi. Il prezzo, a partire dal settimo mese, sale a 38,21 euro al mese mentre il costo d’attivazione della linea base, pari a 97,6 euro una tantum, viene scontato se si sceglie di rimanere con Telecom per 24 mesi, mentre il contributo d’attivazione dell’Adsl è gratis. E così si risparmiano 79 euro. E nel prezzo sono compresi 60 minuti al mese di chiamate verso i fissi internazionali per quanto riguarda le zone dalla 1 alla 5, mentre le chiamate nazionali sono gratuite, con uno scatto alla risposta di 16,13 centesimi. Le chiamate ai cellulari costano allo stesso modo sia per le telefonate nazionali sia per le internazionali (ma in questo caso solo la prima ora).

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I PACCHETTI SOLO TELEFONO – Infine ogni mese l’utente ha a disposizione 300 sms da inviare via web-mail in Italia, mentre la connessione Adsl è prevista fino ad un massimo di sette megabyte in download e di 384 Kbps in upload. Un’offerta sicuramente importante che dimostra però l’importanza della rete che fa la parte del leone, mentre il telefono appare in secondo piano, anche nella presentazione dei vantaggi economici. Discorso diverso invece per quanto riguarda Vodafone che offre dei pacchetti dedicati solo telefono. Questo prodotto è offerto anche da Telecom Italia che offre la linea base telefonica a 17,54 euro al mese ma che viene fornita gratuitamente qualora si scelga un abbonamento che preveda la presenza di Internet, con l’offerta Voce Senza Limiti che offre a 26,44 euro al mese chiamate illimitate sulla rete nazionale senza scatto alla risposta.

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