Francesca Pascale contro Nunzia De Girolamo indagata

Ne parla Fabrizio d’Esposito sul Fatto Quotidiano. A Palazzo Grazioli, residenza romana di Silvio Berlusconi, la fidanzata del Cavaliere Francesca Pascale non è affatto estranea alle vicende della politica e della coalizione di centrodestra. Anzi, la giovane napoletana, racconta la stampa, è in grado di dettare la lnea e chiudere la strada ai ritorni in Forza Italia.

 

Manifestazione di Forza Italia contro la decadenza di Berlusconi

 

PASCALE VS DE GIROLAMO – Nel suo mirino ci sono gli alfaniani del Nuovo Centrodestra ma ora c’è soprattutto il ministro delle Politiche agricole dimissionario Nunzia De Girolamo, campano come lei. La ‘Papessa’ Pascale fa sapere di aver cancellato il numero della deputata beneventana dal suo telefonino e che «il presidente non rivuole nessuno di questi traditori». Il messaggio è inequivocabile:

Lei, la fu ministra del Nuovo Centrodestra, ha smentito ogni contatto con Forza Italia, e quindi con Berlusconi, ma la Papessa Francesca ha comunque lanciato il suo anatema, uno sfogo informale affidato al sito del Corriere del Mezzogiorno, edizione napoletana del Corsera . Per la serie: Nunzia vobis che la De Girolamo non tornerà in Forza Italia. Il Fidanzato, ovviamente, è d’accordo: “Il presidente non rivuole nessuno di questi traditori. I singoli casi saranno valutati a livello territoriale dai coordinatori regionali”. La questione del tradimento prevale su tutto. Come aggiunge una fonte vicinissima a palazzo Grazioli, “gli alfaniani sono i colpevoli morali” della decadenza di B., il dolore massimo provato nel novembre scorso. La Papessa non dimentica. Questa la sua sentenza: “Gli alfaniani sono stati peggio di Fini: farei fatica a votare la coalizione se all’interno ci fosse il Ncd. Quello che hanno fatto all’Italia e al presidente Berlusconi è gravissimo e non deve essere dimenticato: hanno usato l’Italia per i propri interessi personali e hanno accompagnato chi li ha creati politicamente fuori dal Senato”.

 

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EX MINISTRO INDAGATA – Intanto, continuano a circolare voci di un avviso di garanzia per la De Girolamo, finita al centro delle polemiche dopo la pubblicazione di alcune registrazioni abusive nelle quali la deputata discute di gestione della Sanità e gare d’appalto con alcuni finzionari della Asl locale. Repubblica riporta «indiscrezioni» secondo le quali l’ex ministro sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di abuso e turbativa d’asta. Il Corriere della Sera è molto più netto e dice: «È stata formalmente indagata». La diretta interessata smentisce. Scrive Conchita Sannino su Repubblica:

«Sviluppi giudiziari imminenti», soffiano le voci di Benevento. Ma una certezza intanto c’è: il cerchio delle indagini si è stretto. Secondo indiscrezioni figurano tra gli indagati l’ex ministro Nunzia De Girolamo e i dirigenti suoi fedelissimi, tra cui l’attuale direttore generale della Asl, Michele Rossi. Almeno quattro filoni. Dodici, almeno, le persone inquisite. Il pool della Procura che si occupa della Sanitopoli beneventana punta sui molteplici aspetti di una spy story che sembra consumata in una vera e propria “faida”, tra gruppi di potere, a colpi di registrazioni incrociate. Tutto comincia quando un dirigente dell’Asl, inquisito per truffa e peculato, Felice Pisapia, nel settembre del 2013 consegna alla Procura i file audio di lunghe conversazioni in cui la De Girolamo, Rossi, lo stesso Pisapia e altri discutono di «ogni aspetto della gestione» della Sanità sul territorio, a cominciare dalla gara d’appalto da 12 milioni per il 118.

 

 

Il Corriere della Sera, intanto:

Il premier Enrico Letta accetta le dimissioni di Nunzia De Girolamo e assume l’interim del ministero per le Politiche agricole. Una decisione inevitabile visto che l’ex ministro dell’Agricoltura è stata formalmente indagata nell’inchiesta sulla Asl di Benevento. E sotto inchiesta con nuove contestazioni sono finiti anche i suoi «fedelissimi», primo fra tutti il direttore generale della struttura sanitaria Michele Rossi per turbativa d’asta relativamente all’assegnazione degli appalti.

I legali della De Girolamo smentiscono l’avviso di garanzia, che, sempre secondo il Corriere, sarebbe stato recapitato tempo addietro e coperto da segreto:

L’iscrizione nel registro degli indagati, per la De Girolamo, risalirebbe già a tempo addietro, ma coperto da segreto. Un dato che non contrasta con le affermazioni di Angelo Leone, legale dell’ex ministro: «Smentisco. Non ci sono state comunicazioni della Procura. Non abbiamo ricevuto né un avviso di garanzia, né un invito a comparire». Si può essere infatti indagati e non avvertiti dalla Procura. Una fonte autorevole sottolinea: «Le dimissioni? Una scelta avvenuta anche in ragione dell’incedere dell’inchiesta».

La De Girolamo si è fatta viva in mattinata  a Mix24, programma condotta da Giovanni Minoli in onda su Radio 24. «Non ho ricevuto nessun avviso di garanzia, nè un invito a comparire», ha dichiarato l’oramai ex ministro, smentendo le notizie apparse oggi su alcuni quotidiani. «Mi sono dimessa – ha proseguito – per ragioni morali e politiche, perché la parola, in generale ma credo soprattutto in politica, deve tornare ad essere credibile, e deve avere un significato. In questo caso purtroppo non è stato così, e ne ho semplicemente tratto le conseguenze».

(Fonte foto: archivio LaPresse)

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