iMac: le vere ragioni del successo

28/01/2014 di John B

Questo mese il Mac, ossia la linea di computer personali e professionali commercializzata dalla Apple, compie 30 anni. Tantissimi utilizzatori di computer, sia clienti Apple che non, ritengono che il successo di Mac dipenda soprattutto da fattori emotivi quali il design, le azzeccate campagne pubblicitarie, il fascino associato al costo elevato, l’antagonismo rispetto al monopolio di Microsoft e così via.

GIOCATTOLI – In questa prospettiva, sono in tanti a pensare che i Mac siano soltanto costosi giocattoli alla moda, non idonei a chi utilizza il computer per lavorare seriamente. Eppure Apple vende e vende molto, gli utenti Mac aumentano con un trend quasi vertiginoso: è solo questione di moda e passione o i Mac hanno davvero qualcosa in più che ne giustifica il costo superiore? Cerchiamo di capirlo e di capire cosa c’è dietro i miti e le leggende che circolano attorno ai computer con la mela. Per prima cosa, un po’ di storia. Mac sta per Macintosh, che è una varietà di mele, il che si sposa perfettamente con il marchio aziendale che è, appunto, Apple, ossia mela. Il primo Macintosh “di serie” fu presentato il 24 gennaio del 1984 da Steve Jobs, co-fondatore della Apple, scomparso di recente. Che aveva di speciale il Macintosh? Fino a quel momento, i personal computer erano grossi e brutti marchingegni dotati esclusivamente di tastiera, che andavano bene per inserire ed elaborare testi e dati ed erano tutt’altro che semplici da utilizzare. Macintosh introdusse il mouse e il “desktop”, ossia icone e finestre che potevano essere spostate e aperte con il nuovo aggeggio, esattamente come si fa con gli oggetti e i cassetti della propria scrivania. Bastava un click per aprire un cassetto e prelevare un documento, un click per aprire il programma di videoscrittura o quello di disegno. Lo schermo si arricchiva di movimento, colori, grafica, suoni.

COME FUNZIONAVA – Era un computer intuitivo da usare. Naturalmente la Microsoft non rimase a guardare e già nel 1985 propose la sua alternativa, chiamata Windows, anche se bisognerà aspettare fino al 1992 prima di averne una versione efficiente, stabile e versatile. I Macintosh erano particolarmente efficienti e veloci con le applicazioni creative (grafica, musica) mentre i sistemi Microsoft avevano dalla loro l’ampia disponibilità di software gestionale e professionale, i costi inferiori dell’hardware e un’architettura basata su processori Intel che si avviavano a dominare il mercato. I Mac rimasero a lungo, per queste ragioni, un prodotto di nicchia che non riuscì a scalfire il monopolio dei computer che utilizzavano il sistema operativo MS DOS della Microsoft, al punto che la Apple rischiò di sparire del tutto di scena. Pochi sanno che l’applicativo più famoso e diffuso della Microsoft, l’elaboratore di testi Word, che oggi è una delle ragioni principali per cui tantissimi utenti preferiscono i sistemi Windows, era stato introdotto sui Mac già nel 1985 e arrivò sui sistemi Windows soltanto nel 1989 ma è su questi che la suite Office, compreso il Word, ebbe il successo e la diffusione che conosciamo. La svolta si ebbe nel 2006 quando Apple decise di utilizzare anch’essa, sui Mac, il processore Intel. Ciò consentì di ampliare moltissimo la quantità di software disponibile per i Mac e le vendite incrementarono rapidamente decretando il successo commerciale della famiglia Mac, poi ribattezzata iMac. E veniamo ora ad analizzare le peculiarità tecniche dei sistemi Apple. L’aspetto più importante da considerare, quando si fa questo tipo di analisi, è uno solo e sta a monte di tutta la questione: la Apple produce sia i computer (gli iMac) che il sistema operativo da essi utilizzato, il Mac OS. Nessun’altra azienda produce gli uni o l’altro. Questo significa che computer e sistema operativo sono perfettamente integrati fra loro. Al contrario, la Microsoft produce il sistema operativo (Windows) ma non i computer sul quale verrà installato, che invece sono prodotti in migliaia di modelli diversi da centinaia di marche (quali ASUS, ACER, HP, TOSHIBA, SONY, SAMSUNG e così via) o addirittura assemblati da rivenditori e semplici privati, tutti con componenti diversi tra loro.

QUINDI – In altre parole, Microsoft non può sapere chi e cosa monterà una versione dei suoi sistemi operativi e dei suoi applicativi e non può adattare a monte il proprio software a ciascuna delle migliaia di combinazioni di hardware possibili. Per questa ragione i sistemi operativi Windows utilizzano dei software di adattamento (i più noti sono i “driver”), specifici per ciascun componente e non può testare in che modo questi software interagiscono tra loro. Anche il sistema operativo deve essere in grado di inglobare e integrare i driver e i software di sistema più disparati e di modificarsi all’occorrenza. Questo meccanismo “aperto” può provocare (e in genere lo fa) piccoli e grandi problemi che penalizzano la stabilità del sistema operativo e l’efficienza del computer. Quando Apple sviluppa un sistema operativo, sa esattamente su quali macchine andrà installato (prodotte pure da Apple) e lo rende perfettamente compatibile con esse, senza necessità di adattamenti successivi. Per questo i sistemi Apple sono molto “puliti”. In genere, per cancellare un software, basta buttarlo nel cestino. Nei sistemi Windows, non solo i driver e i vari software di sistema, installati in combinazioni imprevedibili, possono entrare in conflitto tra loro minando la stabilità del sistema operativa e sporcandolo con un sacco di roba che tende a resistere a ogni tentativo di pulizia. Questo è il motivo per cui i sistemi Windows tendono ad “appesantirsi” man mano che si usano, diventando sempre più lenti e instabili, fino a richiedere la formattazione completa della macchina e il successivo ripristino di programmi e dati. Ci sono anche altre conseguenze. Quando cambiamo un computer basato su sistema operativo Windows (perché ne abbiamo acquistato uno più potente o perché quello che usiamo si è rotto), il nuovo computer monterà componenti diversi da quello precedente e abbisognerà di driver e settaggi specifici. La nostra copia di backup non funzionerà automaticamente sul nuovo sistema ma sarà necessario perdere (molto) tempo per ripristinare il tutto e reinstallare driver e applicazioni. Se utilizziamo un sistema iMac, tutto quel che dobbiamo fare è collegare il dispositivo su cui abbiamo la copia di backup e accendere il nuovo computer: in poche decine di minuti avremo il nostro sistema, i nostri dati e i nostri programmi perfettamente funzionanti sul nuovo computer e con il sistema operativo aggiornato all’ultima versione. L’accoppiamento software-hardware realizzato da Apple, quindi, offre un livello di prestazioni e di affidabilità generalmente molto superiore ai sistemi PC Windows.

QUEL CHE NON SAPEVI – Inoltre, grazie al passaggio ai processori Intel, oggi sui Mac è possibile installare Windows come sistema operativo aggiuntivo o virtualizzato, e utilizzare i software non compatibili per Mac OS con un livello di prestazioni e affidabilità persino superiore a quello di un PC progettato per lavorare con Windows. A questi aspetti ne vanno poi aggiunti altri: è difficile combinare danni pasticciando su un sistema Mac OS e ove ciò avvenga, il ripristino del sistema è molto semplice; i Mac OS sono praticamente immuni dai virus e da altri software nocivi; i sistemi Mac sono generalmente più semplici e intuitivi da usare (ovviamente per non chi è già abituato a lavorare con sistemi Windows). Dal punto di vista strettamente tecnico, l’hardware Apple è di qualità migliore rispetto alla media della concorrenza ed è sorretto da un eccellente servizio di assistenza fornito dagli Apple Store. La durata della batteria di un portatile Mac è sorprendente, sia in termini di durata della carica che in termini di vita del componente. Infine e ovviamente, i sistemi Mac OS offrono un grado di interoperabilità con gli altri prodotti Apple (iPhone, iPad ecc.) difficilmente eguagliabile da altri sistemi. Questo non significa che siano tutte rose e fiori. Abbiamo già detto che i costi dei sistemi Apple sono elevati: anche più del doppio rispetto a quelli di altre marche con specifiche tecniche similari. I sistemi Apple sono un sistema “chiuso” ed è difficile (se non impossibile) modificare le configurazioni software e soprattutto hardware. I sistemi Windows possono essere completamente modificati e riconfigurati, nonché adattati a un’infinità di periferiche esterne. Inoltre i sistemi Windows continuano a essere i più diffusi, specialmente nel mondo professionale ma anche fra gli appassionati di videogiochi dell’ultima generazione (che richiedono l’utilizzo di schede grafiche più potenti di quelle installate nei Mac). Prima abbiamo fatto un esempio di come il ripristino di un backup su una nuova macchina sia un gioco da ragazzi per un utente Apple e un inferno per un utente Windows. Le parti si invertono se si tratta di fare una semplice modifica hardware.

E ANCORA – Se avete bisogno di più porte USB interne, di un hard-disk più veloce e capiente, di una scheda grafica più prestante o di maggiore memoria RAM, ci vogliono poche decine di euro e un cacciavite per aggiornare in pochi minuti il vostro PC Windows. La stessa operazione è praticamente impossibile su un Mac (o nel caso migliore presenta difficoltà di gran lunga superiori). La scelta dell’uno o dell’altro sistema, quindi, dipende non solo da fattori emotivi ma anche dalla priorità che si dà a determinate esigenze piuttosto che ad altre.

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