Black Mamba: la marijuana sintetica che ti manda in ospedale

Durante una recente intervista il presidente americano Barck Obama ha dichiarato di non considerare la marijuana più pericolosa dell’acol. Dal punto di vista tossicologico il presidente non ha tutti i torti, visto che sicuramente bene non fa, ma dipende dalla dose di sostanza che si assume e dall’età dei consumatori. La marijuana e i suoi derivati possono inoltre essere impiegati anche per la produzione di medicinali. Tuttavia, dopo la dichiarazione di Obama, in molti hanno scosso la testa. La cannabis ora è legale nello stato del Colorado e presto lo sarà in quello di Washington: questo è stato fatto per dare un taglio al traffico illegale di stupefacenti e per impedire che le mafie inondassero il mercato di prodotti pericolosi. La notizia è stata riportata dal Frankfurter Allgemeine Zeitung.

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IL BLACK MAMBA – Ora però uno studio condotto da un team di medici capitanato da Andrew Monte presso la University of Colorado School of Medicine di Aurora ha pubblicato uno studio sul New England Journal of Medicine in collaborazione con la clinica di disintossicazione di Denver. In entrambe le strutture, tra il 21 agosto e il 19 settembre 2013 circa 263 giovani, in maggioranza uomini, sono stati ricoverati con gravi sintomi di avvelenamento. 73 di questi sono stati trattati in un reparto di emergenza, sette erano in grave pericolo di vita. I sintomi: palpitazioni che potevano mettere a rischio la loro vita, rallentamento eccessivo del battito cardiaco, stato confusionale, convulsioni, per non parlare di gravi sintomi di avvelenamento a livello neurologico e cardiaco.

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IL PRINCIPIO ATTIVO – Cosa abbia causato questa ondata di ricoveri lo si è scoperto in seguito: si tratta di un cannabinoide sintetico, un farmaco sostitutivo della marijuana che contiene anche una miscela di erbe. Nel mercato della droga è conosciuto come “Black Mamba”. Come lo “Spice” o il “K2”, due cannabinoidi sintetici che erano venduti legalmente fino al 2011, il “Black Mamba” imita l’effeto del tetraidrocannabinolo, il principio attivo della cannabis e della marijuana, solo che l’effetto è molto più intenso. Si è scoperto però che il “Black Mamba” contiene una sostanza chiamata “ADB-PINACA”, un principio attivo che non si è mai visto nelle miscele di marijuana sintetica. In che modo questo possa provocare dei sintomi così gravi non  ancora chiaro. «Probabilmente», sostengono i medici nella rivista medica, si tratta di un composto estramamente potente che può essere pericoloso anche se preso in piccole quantità. In ogni caso la popolazione è stata avvertita della pericolosità del farmaco attraverso una campagna di informazione attraverso la televisione e la distribuzione di opuscoli informativi. La comunità medica è tuttavia preoccupata per il fatto che questo tipo di farmaci possano essesere considerati attraenti dai giovani.

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