Vittorio Feltri e la vita sessuale delle suore

Finalmente Vittorio Feltri molla l’immagine di destrorso conservatore e sedentario e si iscrive al femminismo. Lo fa con un editoriale pubblicato stamattina dal Giornale in cui si batte per la vita sessuale delle suore, partendo ovviamente dal caso di Suor Roxana Rodriguez e dalle sue conseguenze concrete, come l’addio all’abito da parte della donna dell’Ecuador a causa del parto all’ospedale di Rieti:

Perché se un prete, o un frate, cede alla famosa tentazione, e viola l’impegno alla purezza, non viene espulso e il suo peccato è tollerato, quantomeno coperto per non destare scandalo, mentre se è una suora a fare altrettanto non si salva ed è costretta a togliersi la veste con tanti saluti alla propria vocazione? Si dirà che una donna non casta prima o poi rischia una gravidanza e di dare alla luce un bambino (difficilmente occultabile); un sacerdote o un monaco, che pure ne combini di ogni colore, invece non lascia traccia. Realisticamente è così.

E insomma, sostiene l’ex Littorio:

Mi domando se il Padreterno, ammesso che ci sia, nel valutare la condotta dei suoi figli tenga conto del loro genere. La castità è di rigore per le suore e per i preti è facoltativa? Non sta in piedi.

Come non dargli ragione?

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