Una stella e il suo buco nero: «la strana coppia» dell’universo

Un buco nero stranamente «silenzioso» – che in gergo tecnico significa che non emette raggi X – che orbita intorno a una stella di dimensioni massicce che ruota velocemente su se stessa. Ecco la nuova scoperta degli astronomi, che hanno ribattezzato la stella MWC 656, altrimenti conosciuta come una stella «Be» o stella «B-emission».

stella MWC 656 buco nero (1)

STELLE E BUCHI NERI. VICINI DI CASA – Lo studio è stato condotto da un team di scienziati dell’Instituto de Astrofisica de Canarias, sull’arcipelago omonimo al largo delle coste dell’Africa occidentale. A guidare lo studio è stato Jorge Casares che oggi spiega: «È importante sottolineare che ad oggi è noto soltanto un altro buco nero che si comporta in questo modo, ovvero che condivide lo stesso spazio di una stella. Si tratta del Cyg X-1. La nostra scoperta suggerisce l’idea che ci potrebbero essere altri sistemi binari di questo tipo, nella nostra galassia». La differenza tra Cyg X-1 e il buco nero scoperto da Casares è che quest’ultimo non emette raggi X, per questo motivo viene definito «quiescente» e, quindi, difficile da identificare.

UNA STELLA GRANDE 16 VOLTE IL NOSTRO SOLE – Gli scienziati sono al corrente dell’esistenza di molte «stelle Be» che, come MWC 656, hanno un compagno di universo. Ma molto spesso si tratta di supernova ad altissima densità, solitamente ciò che resta di una stella di neutroni. Ma, spiegano gli esperti, fino a oggi accanto a una «stella Be» non era mai stato trovato un buco nero. MWC 656 si trova a 8.500 anni luce dalla Terra, ed è una stella enorme, le cui dimensioni sono stimate dalle 10 alle 16 volte il nostro sole. La stella gira vorticosamente su se stessa, a una velocità di oltre un milione di chilometri orari e, poiché dall’equatore della stella fuoriesce della materia, intorno all’oggetto celeste si è formato un disco di gas e polvere cosmica che vengono letteralmente «catturati» dal vicino buco nero.

PERCHÉ IL BUCO NERO RESTA IN SILENZIO – L’assenza di emissioni dal buco nero dimostra che questo materiale, però, non finisce nel buco nero, ma che viene in qualche modo «messo da parte» senza che sia visibile: «I gas presenti nelle regioni più esterne del disco della stella hanno un momento angolare che permettono il trasferimento del gas – spiega Virginia McSwain, della Lehigh University, commentando lo studio pubblicato su Nature – A causa di questo momento angolare non c’è accrescimento e per questo motivo il buco nero rimane silente».

(Photocredit: YouTube)

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