La bufala dei 45 milioni per la carta igienica dei parlamentari

Circola in queste ore una classica bufala anti-casta che ha una curiosa storia.

bufala carta igienica

LA BUFALA – Dicono che:

Per l’acquisto della carta igienica e la carta da lettere la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica spendono la modica cifra di 45 milioni di euro. L’appalto è stato aggiudicato alla ditta Carlo Colombo e permetterà al Parlamento italiano di possedere una scorta di carta igienica fino al 2030, altri diciotto anni.

L’ORIGINE – La notizia, ripresa anche da altri siti e ovviamente subito risucchiata dal flusso virale degli indignati dai costi della politica, è destituita di ogni fondamento ed è già apparsa identica nel 2011:

Le carte dei parlamentari ci costano 45 milioni di euro. E’ questo il calcolo fatto da Carlo Tecce, che l’ha riportato in un articolo sul Fatto Quotidiano e, aggiungiamo noi, ci sono scorte di carta igienica fino al 2030, mentre i bambini che vanno a scuola la carta igienica se la devono portare da casa, come le loro maestre.

La fonte primaria della non-notizia sembra essere un articolo citato anche da Blitz Quotidiano all’epoca e ora introvabile, che comprendeva nel conto anche la carta da lettere e che diceva esplicitamente che:

« l’appalto per la fornitura di carta ai deputati è stato vinto dall’impresa Carlo Colombo per la “modica” cifra di 38. 437.000 euro. Invece la gara del Senato è stata assegnata per “soli” 6,5 milioni».

SONO SOLO FANTASIE – Cifre del tutto incoerenti con quelle riportate in altri articoli contemporanei o successivi aventi per oggetto le «spese pazze» della camere, che fissano la cifra per la carta intorno a un milione e per le stampe degli atti sui 600.000. Difficile pensare che la carta igienica, in origine compresa in un conto più ampio e non dettagliata, possa costare qualche decina di milioni di euro, anche se pagano le camere che non sono famose per fare economa. E infatti non è così, nemmeno i parlamentari del Movimento 5 Stelle, attivissimi nel fare le pulci ai conti, sono riusciti a trovarne traccia.

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