Le studentesse “squillo” che si pagano l’università con il sesso

Un’inchiesta della squadra mobile su un giro di prostituzione on line

Un trent’enne che affitta una camera. E una serie di proposte indecenti. Con l’organizzazione on line. Un giro di prostituzione tra studentesse è stato sgominato dalla Squadra Mobile di Bologna, sulla segnalazione di un servizio televisivo delle Iene:

In manette per episodi diversi sono finiti due uomini. Ma è il primo Diego R., 35 anni e incensurato, ad aver acceso le attenzioni degli inquirenti. Con annuncio «normale» su un sito l’uomo proponeva l’affitto di una stanza in una delle città più costose per gli studenti. Quando una studentessa rispondeva arrivava la «proposta indecente» soprattutto se chi scriveva era «carina e segretamente disinibita». Il signor Diego, con modi gentili, incontrava e proponeva alla ragazza la stanza, e quello in cambio doveva prostituirsi dandogli il trenta o quaranta percento. Poi quando la ragazza, con i tutti i clienti che gli avrebbe trovato, avesse accumulato un po’ di soldi poteva trovarsi un appartamento, farsi mantenere o altro. Con unmercato inflazionato da immigrate russe e romene, una studentessa, raccontava l’uomo, poteva guadagnare anche 600 euro a incontro.

La Stampa racconta i particolari della miniretata:

E infatti quando i poliziotti sono entrati nell’appartamento in zona Borgo Panigale hanno trovato una ragazza al secondo anno diMedicina cui il papà non riusciva a dare tutti i soldi necessari a mantenersi. Ai poliziotti, coordinati dal commissario capo Elena Ceria, la ventenne ha poi raccontato di aver cercato invano per mesi un lavoro come cameriera o segretaria. L’analisi delle e-mail inviate e ricevute ha poi permesso ai poliziotti di risaliere ad altri sette casi di giovani donne che hanno accettato l’affare e altri tredici tentativi invece andati male e terminati con gli insulti da parte delle signorine. Tra questi anche di una minorenne liceale che è stato il collegamento per arrivare all’altro uomo Mirko T., 55 anni. Dopo il rifiuto alla proposta di Diego R., arrestato per adescamento induzione e sfruttamento della prostituzione, la ragazza ora diventata maggiorenne ha invece incontrato l’uomo, che per l’età poteva essere il padre, e dopo un rapporto sessuale «di prova» ha iniziato a lavorare per lui. A Diego però la ragazzina aveva confessato la sue età e svelato i suoi desideri su come comprarsi una moto e farsi qualche intervento estetico. «L’indagine – ha detto il pm Valter Giovannini – è partita quando il pmAlessandra Serra ha visto la trasmissione di Italia 1. Da lì sono iniziati i contatti con l’ufficio legale Mediaset che si è subito messo a disposizione. Ringrazio «le Iene», che oltre alla satira, fanno anche buon giornalismo investigativo. In una società complessa va bene qualsiasi informazione ». E magari le giovani, studentesse e non, che sono state contattate o hanno accettato le proposte indecenti dopo questa indagine possono trovare il coraggio di denunciare e denunciarsi.

Share this article