Il 2014 sarà l’anno della pompa di calore?

Il 2014 si apre con un’ottima notizia per tutti i possessori d’impianti di riscaldamento con pompa di calore o nuovi clienti che potranno contare su una tariffa dedicata che partirà dal prossimo giugno e che consentirà loro di risparmiare centinaia di euro rispetto all’anno passato grazie alla scelta di abbandonare la tariffazione in base ai volumi di energia elettrica utilizzata affidandosi ad un calcolo che prenda maggiormente in considerazione i servizi di rete.

(Photocredit Qualenergia.it)
(Photocredit Qualenergia.it)

LA DECISIONE DELL’AEEG – La decisione è stata comunicata dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas in una circolare datata 23 dicembre nella quale si promette la nascita della tariffa sperimentale legata ai costi dei servizi di rete. La tariffa avrà il nome «D1» e potrà essere applicata a livello sperimentale e su base volontaria a tutti i possessori di pompe di calore usate come sistema esclusivo di riscaldamento domestico. La nuova tariffa, costante a prescindere dai consumi, potrà essere applicata alle forniture di energia elettrica interessate sia dal mercato libero sia da quello di maggior tutela.

UNA MANO CONCRETA – La nuova tariffa, definita dalla delibera 607/2013/R/eel, è nata secondo le indicazioni europee che prevedono la progressiva eliminazione dei sussidi incrociati al fine di permettere il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica e di utilizzo delle fonti rinnovabili attraverso la progressiva eliminazione degli ostacoli alla diffusione delle pompe di calore, con il regime attuale che di fatto sfavorisce l’utilizzo di tale tecnologia a causa della tariffazione in base al consumo, con conseguente aumento della bolletta. Prima di andare avanti a spiegare quelli che sono i vantaggi economici dettati dalla nuova tariffa D1, sarà opportuno spiegare cosa s’intende per pompa di calore.

COS’È UNA POMPA DI CALORE – Come spiega Qualenergia, potremmo intendere una pompa di calore come un frigorifero al contrario. Un fluido a basso punto d’ebollizione circola in un circuito e viene fatto evaporare per assorbire calore dall’ambiente esterno. Poi torna liquido grazie al passaggio in un condensatore che, con l’aiuto di una fonte di energia esterna e sistemato all’interno di un serbatoio d’acqua, la scalda così da dare il calore preso all’esterno. Il calore esterno (anche quello a bassa temperatura) viene quindi preso in cambio di una resa molto alta, nell’ordine di 5 kWh di calore su un kWh di energia consumata. Parliamo quindi di uno strumento in grado di dare molto più di quanto consumi.

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TARIFFE STRUTTURATE SULLA CRISI DEL 1973 – Per dare un’idea del risparmio in prospettiva, proviamo a considerare il valore delle tariffe per i servizi di rete destinate ad un cliente domestico tipo che consuma 2700 kWh all’anno. Queste rappresentano il 35 per cento della bolletta. Per quanto riguarda però gli altri consumi, le tariffe in questione possono valere fino al 48 per cento. Per quanto riguarda i servizi di vendita riferiti al prezzo dell’energia elettrica consumata, si arriva al 50% circa della spesa totale. La nuova tariffa D1, continua l’Aeeg, dovrebbe risolvere un problema sulla vendita dell’energia elettrica che si protrae dalla crisi del 1973. Le tariffe per i servizi di rete per le utenze domestiche servite in bassa tensione sono ancora riferite a quel periodo.

PER IL RISPARMIO COLLETTIVO – All’epoca in Italia si pagava anche la vendita dell’energia elettrica e la fornitura del servizio era integrata verticalmente ed erano presenti sussidi incrociati. E da allora non è stato possibile modificare la situazione per favorire la migliore sostenibilità ambientale possibile. La tariffa D1 rappresenta quindi il tentativo di emergere da una situazione oggettivamente pesante che rischia di gravare troppo sulle tasche degli utenti che non possono sperare d’ammortizzare l’installazione di un impianto a pompa di calore. Qualenergia propone un calcolo che permette un confronto tra le tariffe attualmente in vigore così da dare un’idea di cosa può significare in termini pratici la tariffa D1.

 

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UN CONFRONTO TRA TARIFFE – I modelli più efficienti richiedono un consumo elettrico importante, nell’ordine di minimo 5.000 kWh. L’installazione di una pompa di calore richiede poi la necessità di aumentare la potenza di connessione, passando alla tariffa D2, riservata agli allacciamenti residenziali con potenza fino a 3 kW, di passare alla tariffa D3 o d’installare un nuovo contatore (500 euro una tantum).  Solo che il passaggio alla D2 porta ad un aumento del costo della corrente al kilowatt da 0,4 a 12 della fascia oltre i 4.440 kWh annui. Quindi un residente con un consumo di 2.700 kWh ed una connessione da 3 kilowattora paga 19 centesimi di euro al kilowatt. Installando un impianto dalla potenza di 7.700 kWh annui pagherebbe 31 centesimi al kilowattora.

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