Il video shock dei detenuti decapitati in carcere dalle gang

Le carceri brasiliane sono in buona parte abbandonate nelle mani delle gang, che le hanno trasformate in gironi infernali dove può accadere di tutto. Una situazione esplosiva al punto da meritare una denuncia internazionale, per ora rimasta inascoltata.

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SOVRAFFOLLATE E ABBANDONATE – Il Brasile ha la quarta popolazione carceraria al mondo, più o meno in linea con una popolazione che è la quinta più numerosa al mondo, ma le prigioni brasiliane ne potrebbero ospitare 300.000, poco più della metà. Il governo sta costruendo nuove carceri, ma non riesce a reggere il ritmo necessario e in più sembra aver abbandonato le carceri esistenti, che sono spesso fatiscenti, sempre e comunque con il personale al di sotto del necessario. Così molte prigioni sono finite nella mani della gang e alcune, come quella famigerata di Pedrinhas, nel Maranhão, sono diventate teatro di scontri ferocissimi tra bande rivali, in un unico scontro ad ottobre sono morti 13 detenuti e altri 30 sono rimasti feriti.

LE DECAPITAZIONI IN VIDEO – La immagini che vengono dal carcere brasiliano di Pedrinhas, considerato il più pericoloso del Paese, sono scioccanti. Un video girato all’interno del penitenziario lo scorso 17 dicembre e divulgato oggi dalla versione online del quotidiano Folha de S.Paulo, mostra alcuni detenuti torturati e decapitati all’interno del carcere. Le scene sono raccapriccianti: nel filmato di due minuti e mezzo, probabilmente fatto con un cellulare da altri detenuti, si vede il pavimento cosparso di sangue e tre teste mozzate, esibite come trofei, ma ci sono anche riprese di torture e di atti sessuali tra detenuti compiuti negli spazi pubblici della struttura e persino di stupri ai danni di visitatori e visitatrici. Nell’ultimo anno sono  stati commessi 59 omicidi a Pedrinhas, situato alle porte di Sao Luis, capitale dello Stato di Maranhao. Per cercare di prevenire altre violenze, il governo ha deciso di trasferire in altre prigioni federali i boss delle principali fazioni.

LO STATO DELLE CARCERI – Il rapporto sulle carceri è stato presentato da  Joaquim Barbosa, il capo della Corte Suprema brasiliana, il quale ha denunciato che: «Lo stabilimento è tremendamente sovraffollato, e la situazione è peggiorata dal fatto che alcune sezioni mancano delle sbarre alle porte delle celle, che sono state distrutte nel corso di diverse rivolte, anche gli stupri e le aggressioni ai danni dei visitatori abbastanza coraggiosi da accedere al carcere nascono dalla mancanza di personale e delle dotazioni minime di sicurezza.

UN SISTEMA MEDIEVALE – «Il Consiglio Nazionale di Giustizia ha ripetutamente avvertito il governo dello stato di  Maranhão che la situazione nelle carceri è molto precaria e che bisogna costruire prigioni più piccole anche nelle zone agricole, così come bisogna investigare le denunce di abusi da parte detenuti ed autorità, sia per seguire le nostre raccomandazioni che quelli della Commissione Inter- Americana sui diritti umani», ha spiegato Barbosa. L’anno scorso il ministro della Giustizia José Eduardo Cardozo aveva definito il sistema carcerario brasiliano come «un sistema medievale, che non solo viole i diritti umano, ma che in più non permette di perseguire lo scopo più importante di un sistema penale: la reintegrazione sociale.»

Ecco il video: attenzione, immagini forti

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