Andrea Antonini: l’assessore con la croce celtica sulla sciarpa

Un’altra ferita per la citta’ medaglia d’oro al valor militare, con la Provincia, per attivita’ partigiana. L’ha riaperta, con relativo strascico di polemiche, l’assessore provinciale di Ascoli alla Cultura Andrea Antonini, ex Pdl non ancora riconfluito in un partito, che ieri ha sfoggiato allo stadio, in occasione della partita Frosinone-Ascoli, una sciarpa su cui era disegnata la croce celtica.

ANDREA ANTONINI: L’ASSESSORE CON LA CROCE CELTICA – “Dietro la medaglia d’oro – è insorto il presidente dell’Anpi William Scalabroni, rivolgendosi direttamente all’assessore e chiedendone le dimissioni – c’e’ il sangue dei partigiani ascolani che sono stati trucidati da uomini che sventolavano vessilli con gli stessi simboli che hai esposto al Del Duca. Non puoi permetterti di fare l’assessore andando in giro per la citta’ inneggiando al nazifascismo”. Dura la condanna anche da parte del gruppo consiliare del Pd, che parla di “gesto vergognoso”, e di Rifondazione comunista e Sel (“comportamento indecoroso”). “Per me parlano gli atti compiuti da amministratore, dove ho dimostrato onesta’, competenza, pluralismo, democrazia e imparzialita’ nelle scelte. Il resto sono strumentalizzazioni politiche”, la replica dell’interessato, che poi trova anche l’appoggio del suo presidente, Piero Celani (FI): nulla da dire e nessun dubbio sul percorso politico “di 15 anni di attivita’ nella pubblica amministrazione che abbiamo fatto insieme prima nel Comune di Ascoli e ora in Provincia”, dice.

LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE – Inoltre, “il contesto in questione era una partita di calcio, una grande festa peraltro, visto che era la Giornata dell’orgoglio bianconero. Immagino che, avendo sempre seguito l’Ascoli, Antonini abbia riesumato un indumento di quand’era ragazzino, senza accorgersi di quello che c’era”. Come e’ noto, parte della curva ascolana e’ connotata politicamente come vicina alla destra estrema. Indulgente anche il sindaco Guido Castelli, pure lui di Forza Italia, secondo cui “la democrazia non puo’ essere messa a repentaglio da una sciarpetta di vent’anni fa tirata fuori dall’armadio per sostenere l’Ascoli. La sensazione e’ che il Pd ascolano viva male questa atmosfera gioiosa di riscossa cittadina che si e’ innescata a seguito del fallimento dell’Ascoli”. Non e’ la prima polemica che tocca Ascoli e il suo passato di citta’ partigiana. Negli anni, si sono succedute quella per la scelta del Comune di intitolare un’area verde all’ingresso della Caserma ‘Clementi’ al tenente Francesco Crucioli, morto durante la guerra d’Etiopia nel 1937, e per l’esposizione, nell’aula magna dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri ‘Umberto I’, di un dipinto in due tavole raffigurante Benito Mussolini a cavallo e altre figure allegoriche, fatto restaurare e riesposto dal preside con l’ok della Provincia, proprietaria del ritratto. Oppure per la mostra fotografica dal titolo ‘Ascoli citta’ fascista’ che CasaPound aveva inaugurato nella giornata del 25 aprile, Festa della Liberazione, nella propria sede. (ANSA)

Foto da Issmceccodaascoli

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