L’orchestra che suona con i rifiuti

Siete sicuri che per suonare in un’orchestra famosa servano necessariamente strumenti musicali di valore? L’esperienza di un gruppo di ragazzi di Cateura, una piccola cittadina del Paraguay, dimostra di no. Spinti dalla passione per la musica, infatti, gli aspiranti orchestrali, impossibilitati ad investire denaro sul proprio futuro artistico, hanno cominciato ad esibirsi con strumenti realizzati con i rifiuti di una locale discarica, trasformando quindi inutili oggetti lignei o metallici in vera e propria opportunità di riscatto.

 

orchestra suona rifiuti 4

 

IL 5 MAGGIO A MADRID – È il caso, ad esempio, di Victor Caceres, oggi 21enne, un giovane musicista che al violoncello sostituisce un recipiente di latta comunemene utilizzato per contenere olio e un bastone di legno al quale vengono affisse quattro corde. Victor racconta di essersi avvicinato al mondo della musica fin dall’età di 10 anni per inseguire il sogno di diventare un professionista e si esibirà il giorno della vigilia dell’Epifania insieme ai suoi colleghi presso l’Auditorium nazionale di Madrid. Il ricavato dell’evento sarà completamente devoluto alla fondazione LandfillHarmonic (gioco di parole che lega i termini ‘discarica’ e ‘Filarmonica’) che si pone come obiettivo la lotta alla grave esclusione sociale. Il programma prevede musiche di vario genere, dalla Nona di Beethoven a Yesterday dei Beatles, da Mozart ad Antonio Carlos Jobim, uno dei protagonisti della musica popolare brasiliana.

 

 

IL VALORE AGGIUNTO – «Molti di loro vivono in case che valgono meno di un violino», spiega il direttore d’orchestra e promotore del progetto Favio Chavez. «Il posto peggiore per formare un’orchestra è una discarica – aggiunge -. Ma questi bambini erano ansiosi di imparare, come ogni bambino. Il loro status familiare è totalmente diverso rispetto ad altri bambini». La sfida dell’educatore, sembra dunque essere riuscita, soprattutto se si considera l’elevato valore morale realizzato. «I nostri strumenti sono inutili, sono stupidate, ma funzionano proprio come uno strumento. Hanno valore solo nelle mani di qualcuno che li tocca».

 

(Fonte immafini: El Mundo)

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