Il paradiso del turismo diventato una città di topi e tartarughe

Varosha è una città fantasma abitata in questo momento da migliaia di topi nei suoi antichi condomini ed hotel, mentre nella periferia sabbiosa che la circonda sono presente centinaia di tartarughe. Quello che era un paradiso del turismo dell’isola di Cipro è diventata un luogo di fantasmi della civiltà umana, ora riconquistato dalla natura.

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CITTÀ  FANTASMA – Le città fantasma sono luoghi rari ma presenti nelle nostre società, in particolare nelle zone dove un tempo c’erano antiche attività economiche poi fallite. Si pensi alle città dei minatori che sono stati abbandonati quando sono finite le attività estrattive. Una capitale del turismo mondiale, con tanto di ospiti appartenenti al jet-set internazionale, trasformatasi in una città fantasma è invece più unica che rara. Questa è la storia di Varosha, raccontata dal quotidiano svizzero Blick. Varosha era fino agli sessanta il centro turistico più apprezzato dell’isola di Cipro, con una popolazione superiore ai 50 mila abitanti, la zona sul mare della città di Famagosta. Fino al 1974 la città viveva un vero e proprio boom, con 45 hotel, 10 mila posti letto, 60 residence, e più di 3 mila negozi. I cinema ed i teatri erano diffusi lungo tutta la città, ed era stato costruito anche un centro commerciale, una struttura non così frequente negli anni sessanta. Nel 1974 c’erano in costruzione 380 nuovi edifici, che però non sono stati realizzati quando Varosha è diventata un luogo di paura.

LUOGO VIETATO – Brigitte Bardot e la coppia più famosa del cinema degli anni sessanta, Liz Taylor e Richard Burton, erano ospiti di Varosha, ma quando la Turchia occupò il nord dell’isola di Cipro tutto cambiò. I militari turchi erano vicinissimi a Marosha, e nella città si diffuse il terrore per un blitz dell’esercito che occupasse definitivamente un avamposto strategico nella lotta tra Cipro e la Turchia. I timori per un’azione violenta provocò una fuga di massa dalla città: i commercianti così come gli abitanti si trasferirono lontani dalla minacciosa ombra turca, mentre Varosha sparì dalle mappe del turismo internazionale. La fuga fu precipitosa, tanto che nei luoghi una volta abitati dalle persone si ritrovano ancora oggetti come asciugamani o coperte stese sui balconi abbandonate sul momento. Varosha fu conquistata dall’esercito turco nell’agosto del 1974, e da allora è stata utilizzata come mezzo di pressione nello scontro territoriale tra Ankara e Nicosia. La città è stata dichiarata zona militare, e da ormai quasi quarant’anni solo i membri dell’esercito turco hanno l’accesso per potervi entrare.

CONQUISTA DELLA NATURA – Oltre ai turchi, che hanno vietato l’accesso al quartiere del turismo di Famagosta, Varosha è stata riconquistata dalla natura. Le facciate degli hotel sono ricoperte di alberi, le radici degli alberi hanno divelto l’ormai antica pavimentazione stradale. Sui balconi delle case ci sono i nidi degli uccelli, mentre dove c’erano migliaia di uomini, ora vivono un numero infinito di topi ed insetti. Nelle rivendite di automobili ci sono ancora i modelli usciti dalle fabbriche degli anni settanta, arrugginite e ricoperte da fitta coltre di sabbia e polvere. Le gru impiegate per costruire palazzi mai terminati sono rimaste come simbolo di una civiltà ormai scomparsa. La fine dell’uomo ha avuto un vantaggio per una specie animale, le tartarughe di mare, minacciate di estinzione. Siccome nell’isola di Cipro la maggior parte delle spiagge sono rocciose, la sabbia che circonda Varosha è diventato il luogo ideale per la deposizione delle uova. Il quartiere di Famogosta attira da molti anni centinaia di curiosi, affascinati da una città che ci racconta cosa succederebbe ai nostri ambienti senza la presenza umana. Lungo la spiaggia c’è un percorso che porta fino ai recenti della zona militare, da dove si può gettare uno sguardo su ciò che è accaduto all’interno di Varosha.

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