Beppe Grillo, Libero e le ville spacciate per “villini”

Due ville da oltre venti vani l’una, tra Genova e Livorno, accatastate però soltanto come “villini”,  in modo da «evitare sulla prima il pagamento dell’Imu prima casa». Libero torna ad attaccare Beppe Grillo per le proprie tenute, accusando il “Semplice Portavoce” del MoVimento 5 Stelle di aggirare le normative per risparmiare. Se nei giorni scorsi, con un articolo di Giacomo Amadori, Libero aveva già spiegato come Grillo «arrotondasse gli introiti del blog affittando ville extra lusso» (chiedendo 4.200 euro al mese per l’appartamento di Lugano e prendendo 14mila euro alla settimana per la villa toscana, ndr), il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro ha accusato l’ex comico di «pagare come per un appartamento per la villa con piscina».

Libero ville Beppe Grillo
Photocredit: Libero

LIBERO, BEPPE GRILLO E LE VILLE – Lo stesso Giacomo Amadori ironizza sul “Semplice Portavoce”, etichettandolo come «un uomo baciato dalla fortuna», in grado di godere della “generosità del catasto”. Si legge:

«Il leader del Movimento 5 Stelle vive in una splendida villa d’epoca nella Beverly Hills genovese, la collina di Sant’Ilario. Qui dispone di 24 vani, di una piscina interna e di una esterna, di un grande prato all’inglese. Intorno anche vigneti e uliveti. Ma questa lussuosa dimora all’agenzia del territorio è classificata come immobile di categoria «A7», ovvero un «villino» e non una «villa» («A8»). In pratica una di quelle casette a schiera in cui vive la borghesia produttiva di questo Paese. Dove solitamente non è prevista neppure una piccola piscina per evitare l’«upgrade» catastale».

Per Libero non si tratta di un errore, ma di un espediente per poter risparmiare. Il motivo? Per i villini non si paga l’Ici come prima casa, mentre altri adempimenti fiscali prendono come riferimento la rendita catastale dell’immobile. «Per esempio, questo è il valore di riferimento per le tasse legate alla compravendita e nei casi di accertamento sintetico da redditometro permette di giustificare un livello di reddito inferiore». A quanto ammonta quella della villa di 24 vani di Beppe Grillo? Il valore è pari a 2.974,79 euro. Secondo Giovanni Galletto, il direttore regionale dell’Agenzia del territorio è troppo poco. Ma Libero si chiede a chi tocchi valutare il reale valore della struttura: secondo l’ingegnere contattato dal quotidiano, in presenza di casi particolari – come quello di Grillo – dovrebbe essere il comune di Genova a chiedere una verifica, per permettere all’Agenzia di far partire i controlli. «Anche perché ci sono gli articoli di legge che ci consentono di intervenire», ha spiegato. Come ricorda il quotidiano, i municipi possono segnalare anomalie nelle registrazioni al catasto, come permette la legge finanziaria del 2004 nei commi 335 e 336. Secondo Libero attribuire meno di 3 mila euro di rendita catastale alla super villa da 24 vani è considerato una sorta di “insulto alla povertà”. L’ingegnere ha spiegato di condividere, ma non manca il rimpallo di responsabilità: «Non è colpa nostra», ha concluso il direttore.

BEPPE GRILLO E LE VILLE REGISTRATE COME VILLINI – C’è anche chi spiega come il basso valore catastale sia dovuto ad accertamenti fatti troppo tempo fa e con categorie troppo vecchie. Quel che appare certo è che l’area della collina di Sant’Ilario, dove si trova la villa di Grillo, è un’area di pregio a Genova.  Libero però spiega come il comune ligure non accetti di essere indicato come responsabile: «Il Comune non c’entra niente con la categoria dell’abitazione. Dovete rivolgervi al catasto», si legge. Stessa storia con la Villa Corallina di Marina di Bibbona, in provincia di Livorno, quella che veniva affittata per 14mila euro a settimana, come ricordava tempo fa anche La Stampa. Continua il quotidiano diretto da Belpietro:

Sono 21 vani sulla spiaggia, con piscina, oltre 5.600 metri quadrati di macchia mediterranea e una rimessa di 70 metri. L’estate scorsa questo «villino» veniva affittato a 14 mila euro la settimana, 56 mila al mese. Qui la rendita catastale, rispetto a Genova, è un po’ più alta: 4.229 euro. Il sindaco di Bibbona, Fiorella Marini, argomenta: «Quella era un’ex colonia, Grillo l’ha acquistata 10-12 anni fa e l’ha ristrutturata. Era il suo tecnico che avrebbe dovuto fare l’accatastamento corretto. Non so perché la categoria di quella casa sia “A7”».

Nonostante le promesse del sindaco a Libero, che aveva spiegato di volersi informare meglio per poi richiamare, il quotidiano non è stato più contattato. «La villa genovese di Grillo è di proprietà della società semplice Bellavista, inattiva dal 25 marzo 1998 e di cui Beppe risulta socio dal febbraio 1997. Verosimilmente Bellavista, che dispone nel suo patrimonio immobiliare di questa casa e di altri di cinque modesti terreni, ha concesso in uso al socio Grillo il proprio asset principale. A che titolo? Risulta il pagamento di un fitto? Oppure è un benefit aziendale? In entrambi i casi la società non dovrebbe risultare inattiva», spiega a Libero il geometro Massimo D’Andrea, lo stesso che aveva messo sotto osservazione l’intero patrimonio immobiliare dell’ex leader dell’Idv Antonio Di Pietro. Non manca nemmeno l’ironia del quotidiano sul “Semplice Portavoce”: che aveva dichiarato come il suo 730 fosse «a 0 da quattro anni» per colpa della politica.

 

 

 

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