Bestie di Satana: parla la mamma della Ballarin

20/04/2011 di Redazione

“Mia figlia ha capito, sia lasciata in pace.” Il padre della vittima dice che la ragazza ha diritto di rifarsi una vita. Grande uomo.

A ottobre la Ballarin uscirà di prigione per frequentare l’università. “Mia figlia ha fatto un duro lavoro per riuscire a superare tutto quello in cui è stata coinvolta. Ora è serena e contenta dei suoi sforzi e noi vogliamo solo che venga lasciata in pace”. Lo ha detto Cristina Leonardoni, la mamma di Elisabetta Ballarin, la giovane ex fidanzata di Andrea Volpe, leader delle Bestie di Satana, alle quali sono stati attribuiti tre dei più efferati delitti degli ultimi anni. La mamma ha aggiunto: “‘Voglio ringraziare l’amministrazione penitenziaria per quello che e’ stato fatto per lei e per la fiducia che le e’ stata accordata – ha detto la mamma della giovane – E vorrei esprimere il mio rispetto anche per il padre di Mariangela e le sue parole’.”

ALTRE VITTIME – Elisabetta deve scontare 23 anni di pena (ne sono passati 7) per l’omicidio di Mariangela Pezzotta, ferita con un colpo di pistola e finita a badilate in uno chalet di Golasecca nel basso varesotto nel 2004. Le altre due vittime della setta (ma Elisabetta non aveva responsabilità) furono i giovanissimi Fabio Tollis e Chiara Marino, trovati sepolti in un bosco sei anni dopo il loro barbaro omicidio, consumatosi in una sorta di rito in una notte di gennaio del 1998.

NOTIZIA RISERVATA – Da ottobre Elisabetta, che ora ha 26 anni, potrà uscire dal carcere e frequentare l’università a Brescia. Per mesi sia i familiari che l’amministrazione penitenziaria hanno fatto il possibile perché la notizia venisse tenuta riservata. Ma la notizia è trapelata. “Voglio ringraziare l’amministrazione penitenziaria per quello che è stato fatto per lei e per la fiducia che le è stata accordata – ha detto la mamma della giovane – E vorrei esprimere il mio rispetto anche per il padre di Mariangela e per le sue parole”. Oggi proprio lui, Silvio Pezzotta, dalle pagine del Corriere della Sera, ha detto che è giusto che Elisabetta si rifaccia una vita. “Purtroppo ogni volta che si parla di mia figlia il suo nome viene associato alle Bestie di Satana – ha detto la madre – Elisabetta ha lavorato molto su se stessa per ritrovare un equilibrio.”

LA DICHIARAZIONE DEL PADRE DELLA VITTIMA – La notizia che Elisabetta Ballarin, condannata a 24 anni e tre mesi per il suo coinvolgimento nei delitti delle Bestie di Satana, possa per quattro pomeriggi ogni settimana lasciare il carcere di Verziano (Brescia) per studiare all’Università dove intende conseguire la laurea da restauratrice, non ha mancato di suscitare qualche polemica. Di grande equilibrio le dichiarazioni del padre di Mariangela Pezzotta, l’ultima vittima in ordine di tempo, uccisa la notte del 24 gennaio 2004 nello chalet di famiglia a Golasecca (Varese).

NON DIMENTICARE, MA COMPRENDERE – “Non dimentico quello che è successo. È impossibile. Però da padre non posso che augurare ad Elisabetta di avere un futuro diverso, che si rifaccia una vita”, dice Silvio Pezzotta, noto esponente del Pdl varesino convinto che “sia necessario anche davanti a tanto dolore, tanta disperazione, affrontare le cose senza odio, senza rancore”. L’uomo trova la forza per dare una giustificazione a quanto fatto da Elisabetta ritenendola “plagiata dalle persone cattive che la circondavano. D’altronde da padre posso immaginare benissimo come a quell’età si è deboli e plasmabili”. All’epoca dell’omicidio di Golasecca Elisabetta aveva poco più di 18 anni. Quella notte Mariangela fu attirata in trappola nello chalet dove Andrea Volpe la uccise sparandole alla testa. Arrivò poi Nicola Sapone, altro elemento di spicco delle Bestie che, resosi conto che la ragazza era ancora viva, la finì a badilate.

DOLORE INALTERATO – “Anche se il tempo passa, il dolore e il ricordo rimangono inalterati. Non potrò mai dimenticare. Avro’ sempre davanti ai miei occhi le loro facce, le facce di quei mostri.” dice Silvio Pezzotta. Tuttavia non se la sente di provare sentimenti di rancore nei confronti di Elisabetta. “Per lei è diverso”. Conosceva molto bene il padre di Elisabetta, Alberto Ballarin, giornalista morto nel 2005. “Sono convinto che lei sia stata plagiata dalla violenza del gruppo che frequentava. Una ragazza dal carattere evidentemente debole, facilmente soggiogabile. Quando ho saputo che ha ripreso gli studi per certi versi sono stato contento perché potrà rifarsi una vita. Ne ha tutti i diritti.”  Le coraggiose e nobili parole di questo padre meritano grande rispetto, e silenzio.

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