“Minzolini vuole dividerci tra vecchie e giovani”: le giornaliste scrivono al direttore del Tg1

07/03/2011 di Redazione

Letteraccia di 19 redattrici: “Sei offensivo per tutti”

‘Caro direttore, continuare a dividere la redazione tra vecchie e giovani, tra chi e’ in festa (le vecchie ‘signore’ incollate alla conduzione), e chi e’ in lutto (le giovani ‘ragazze’ che tanto aspirerebbero a diventare conduttrici), e’ offensivo per tutte’. Lo dicono 19 giornaliste del Tg1, tra cui Elisa Anzaldo, Simona Sala, Maria Luisa Busi, Alessandra Mancuso, Gabriella Leonzi, Maria Grazia Mazzola, in una lettera aperta al direttore del Tg1 Augusto Minzolini.

LA RISPOSTA DEL MINZO – ‘Non siamo contrapposte e non e’ corretto – aggiungono – che tu provi a metterci l’una contro l’altra. Usare il criterio dell’eta’ e, come fai tu solo per le donne, e’ fuori dal tempo: ogni eta’ e ogni esperienza professionale ha il suo valore’. ‘L’unico criterio – concludono – che deve valere anche al Tg1, per tutti, uomini e donne, vecchi e giovani, e’ quello della professionalita’, Buon otto marzo a tutti’:. Risponde Minzolini: “Ho risposto con il dato di fatto che una collega di cui non metto in dubbio la professionalita’ e che ha ricoperto il ruolo di conduttore per 28 anni puo’ tranquillamente passare ad un altro ruolo. Gliene ho proposto quattro e credo che sia discutibile se non addirittura assurdo immaginare di poter ricoprire quel ruolo a vita”. “Il problema in sintesi e’ proprio questo – aggiunge Minzolini -: una persona di un tg puo’ assumere altri incarichi di rilievo o deve ricoprire lo stesso ruolo dimostrando una sorta di ‘sindrome da video’ Lo dico io che rispetto ad altri miei predecessori – e qui nessuno puo’ contestarlo – non ho sinceramente l’ossessione del video”.

IL CASO FERRARIO – Il Tribunale di Roma ha infatti rigettato il reclamo proposto dalla Rai contro l’ordinanza che il 28 dicembre scorso aveva disposto il reintegro della giornalista. A renderlo noto sono stati i legali della Ferrario, Domenico e Giovanni Nicola d’Amati. La giornalista era gia’ stata reintegrata, ma l’azienda aveva giocato un’ultima carta opponendosi al suo ritorno. Raggiante la giornalista che a caldo commenta: ‘E’il piu bel regalo che potessi ricevere per la festa dell’8 marzo, dopo mesi di dolorosa solitudine e umiliazione come donna’. Tagliente la replica del direttore del Tg1:’La Ferrario dice di essere in festa ma sicuramente saranno in lutto le giovani potenziali conduttrici cui lei stessa ha impedito di avere una carriera restando incollata a quella poltrona per 28 anni’. Sulle parole del direttore interviene Franco Siddi (‘reintegrare subito la Ferrario e’ atto legalita’). E l’assemblea del Tg1 che condanna le offese alla collega e invita il direttore e l’azienda al rispetto delle sentenze della magistratura’. Controreplica cosi’ Minzolini: ‘le mie non sono offese alla Ferrario ma dati di fatto’.

VERRO E GARIMBERTI – Lapidario il commento del presidente della Rai Paolo Garimberti: ‘Le sentenze si applicano e non si commentano’. D’accordo il consigliere di maggioranza Antonio Verro che tuttavia spera che a Tiziana Ferrario venga quanto prima formalizzato, dal direttore del Tg1, un altro prestigioso incarico’. Ma per il consigliere di amministrazione Rai Nino Rizzo Nervo la Ferrario ‘deve essere reintegrata con la massima urgenza. Le decisioni dei giudici – dice – si rispettano e si applicano anche quando non si condividono. E questo – aggiunge – vale ancor di piu’ in un’azienda a intero capitale pubblico e concessionaria di un pubblico servizio per evitare ulteriori danni economici derivanti dalla mancata esecuzione di un’ordinanza’. Per questo annuncia che chiedera’ al Cda di impegnare il dg a dar seguito alla decisione del tribunale.

MINZO REPLICA – Sulle parole di Rizzo Nervo interviene ancora Minzolini: ‘dimostrano tutta la faziosita’ e l’incapacita’, di una parte dell’azienda, di rinnovarsi’. Ma per il segretario dell’Usigrai Carlo Verna: ‘implicitamente sanciscono che e’ stato violato anche il codice etico della Rai’. L’ordinanza collegiale, come gia’ quella del precedente giudice, avrebbe ravvisato, secondo gli avvocati della giornalista, sia la lesione della sua professionalita’ sia la discriminazione da lei subita: ‘Sussistono – fanno notare – elementi indiziari che convergono univocamente nel far ritenere che lo spostamento della lavoratrice dalle mansioni di conduttrice di telegiornale sia da addebitare piu’ che ad effettive esigenze organizzative ad una volonta’ ritorsiva posta in essere dai vertici della redazione al fine di sanzionare il dissenso manifestato dalla giornalista nei confronti della linea editoriale impressa al telegiornale dal direttore’. Insomma per i legali ‘Se sara’ necessario chi si e’ ostinato nella mancata esecuzione dell’ordine del Tribunale sara’ chiamato a risponderne personalmente nelle sedi competenti’.

LA REPLICA DELLA FERRARIO –  E la Ferrario ricorda: ‘per due volte il Tribunale del lavoro ha ribadito che sono stata discriminata e provo un grande sollievo nel vedere riconosciuto il mio diritto a lavorare e soprattutto il mio diritto a poter esprimere il mio pensiero, compreso il dissenso nei confronti di una linea editoriale che non rispetta il pluralismo, come invece viene richiesto ad un telegiornale del servizio pubblico’. Al fianco della giornalista si schierano il Pd e l’Idv: Matteo Orfini, del Partito Democratico parla di ‘discriminazioni politiche’ e secondo Giuseppe Giulietti ‘dovrebbero solo arrivare le dimissioni di chi ha violato le regole’. Leoluca Orlando portavoce dell’Idv invita ‘il ‘direttorissimo’ a rispettare la decisione del Tribunale’. Solidale con Minzolini il portavoce Pdl Daniele Capezzone ‘in un mondo in cui tutti siamo flessibili, solo i mezzibusti del Tg1 devono essere considerati intoccabili?’ cosi’ come il senatore Pdl Francesco Casoli che si cheide: ‘ma e’ mai possibile che debbano essere i giudici a decidere i palinsesti Rai e chi deve condurre i telegiornali ed i programmi televisivi?’.

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