Victor Kovats: il video shock del campione di volo che muore per un salto sbagliato

10/10/2013 di Redazione

Si chiamava Victor Kovats, e con la sua tuta alare era già stato protagonista di molti spettacolari lanci. L’ultimo, che si è rivelato fatale, nella provincia cinese di Hunan, dove si era lanciato dalla cima di una collina del Tianmen Mountain National Forest Park. Doveva essere un lancio di prova: l’altezza della cima non era molto elevata – un centinaio di metri – e per ragioni ancora da chiarire il paracadute di Kovats non è aperto, facendolo precipitare sulle rocce sottostanti.

Victor Kovats - Foto via Daily Mail
Victor Kovats – Foto via Daily Mail

UN SALTO FINITO MALE – Il tragico incidente è riportato dal Daily Mail: il volo doveva essere una sorta di «allenamento» in vista dei prossimi Mondiali di volo con tuta alare previsti proprio all’interno del parco naturale: il campo gara, però, sarebbe stato a un’altezza più elevata di circa 700 metri. Circa duecento persone tra forze dell’ordine e vigili del fuoco sono stati coinvolte nelle ricerche di Victor, precipitato in bosco molto fitto e difficile da raggiungere. I soccorritori che hanno trovato il corpo senza vita del jumper ungherese hanno riferito che l’impatto gli aveva completamente distrutto il cranio.

«IL RISCHIO C’È» – Kovats, che era stato tre volte campione nazionale di volo con tuta alare e che avrebbe dovuto gareggiare al Red Bull World Wingsuit League è stato ricordato dal team di Red Bull con un messaggio sul sito della competizione:

Siamo profondamente dispiaciuti per la morte di Victor Kovats e i nostri pensieri e preghiere sono rivolti alla sua famiglia e ai suoi amici. Sarà sempre ricordato per la sua passione per la vita e per il suo spirito di avventura.

Il comunicato si chiude con una nota sulla sicurezza dei praticanti di questo sport estremo, sottolineando che tutte le misure di sicurezza erano state rispettate e che Victor era «un jumper esperto» ma che «come in tutti gli sport in cui si compete ad alto livello il rischio rimane».

(Photocredit copertina: YouTube)

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