Ishii Shiro, il Mengele giapponese, e i suoi esperimenti diabolici

22/02/2011 di Luca Scialò

Come il medico nazista e ufficiale delle SS tedesche  durante la seconda guerra mondiale un altro medico ufficiale era  dedito agli esperimenti batteriologici

Durante la Seconda Guerra Mondiale, il Mondo è stato teatro di abomini e disumane nefandezze. Tra queste gli esperimenti sugli esseri umani al fine di vincere la guerra con armi batteriologiche e non  convenzionali. Se è vero che all’apice di ciò vi fu la Germania nazista con una figura su tutte, quella del medico ufficiale Josef Mengele, autore di numerosi esperimenti ad Auschwitz, anche il Giappone (alleato tra l’altro proprio con i tedeschi), non fu da meno. Parliamo di Ishii Shiro, altro ufficiale medico dedito a disumani esperimenti.

CHI ERA JOSEF MENGELE – Laureatosi in Antropologia all’Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera prima e in Medicina alla Johann Wolfgang Goethe-Universität di Francoforte poi, Mengele entrò nelle SS nel 1940. Fu così spedito sul fronte russo, ma nel 1942 fu ferito e giudicato sanitariamente inadatto al combattimento; venne così promosso al rango di “Capitano delle SS” per il salvataggio di due soldati tedeschi ricevendo anche delle croci di ferro. Il 30 maggio del 1943, all’età di 32 anni, iniziò a prestare servizio ad Auschwitz-Birkenau. Qui Mengele si dedicò a ricerche mediche in piena libertà, consapevole di poter sottoporre i prigionieri a qualsiasi esperimento senza dover dar conto a nessuno. I suoi studi furono condotti quasi esclusivamente sui gemelli, che rappresentavano la sua principale ossessione. Oltre a questi, studiò anche zingari e mostrò un certo interesse anche per i nani ed ebrei, che Mengele reputava delle forme umane “anomale”. Tra le sue ricerche nel campo, una parte furono dedicate anche al noma (infezione gengivale). Tra gli studi di Mengele a carattere meno scientifico e di natura prettamente nazista, si ricordano quelli legati agli occhi; di questi, Mengele segui due filoni, uno riguardante l’eterocromia e l’altro la possibilità di riuscire a mutare il colore degli occhi. Dopo la morte, i cadaveri erano sottoposti ad autopsia e spesso alcune parti dei corpi o interi feti conservati grazie alla formalina venivano inviati al di fuori del campo per effettuare su di essi ulteriori e più approfonditi esami.

Con il crollo del Nazismo, Mengele fuggì in Sudamerica, dove morì in Brasile nel 1978 all’età di 68 anni.

IL SUO OMOLOGO GIAPPONESE: ISHII SHIRO – Come il Nazista, anche il medico ufficiale giapponese è scampato alla giustizia graziato dagli Usa vincitori della guerra, mediante uno scambio di informazioni sulle sue ricerche. A Ishii gli fu consentito perfino di continuare le sue ricerche fino al 1959, quando morì per cause naturali a 67 anni. Ishii, che divenne medico nel 1920, chiese un programma di armi batteriologiche dopo che fu bandito dal protocollo di Ginevra del 1925. Egli la pensava così: le sue ricerche non sarebbero state bandite se non erano efficaci. Ha girato l’Europa e gli Stati Uniti negli anni ’20 e ’30, e al suo ritorno, iniziò a lavorare nell’impianto di Harbin, sito nella zona a Nord della Cina controllata ancora dal Giappone. Ex prigionieri Alleati, sopravvissuti ai suoi disumani esperimenti, raccontano che ad alcuni prigionieri sono state iniettate sostanze tossiche, per capirne la capacità di sopravvivenza. Altri prigionieri sono stati esposti a temperature di -20C, fin quando le loro braccia congelate colpite da un bastoncino non emettevano un rumore simile a quello di una tavola in legno. Con siffatti esperimenti probabilmente il diabolico Ishii lavorava ad armi tossiche e altre capaci di congelare il nemico. Le sue ricerche hanno reso il Giappone leader mondiale nella guerra batteriologica. Un triste primato. Dopo aver letto quest’articolo, quando leggerete o sentirete il nome Shiro, non vi verrà in mente solo il noto personaggio dei cartoni animati che giocava a pallavolo, ma anche uno dei tanti personaggi diabolici appartenuti a quella drammatica pagina della storia qual è stata la Seconda Guerra Mondiale.

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