Le cinque cose da non fare mai se non vuoi prendere un virus

Chi naviga costantemente su Internet lo sa benissimo: la truffa sul web può giungere da ogni direzione, da mail e download ingannevoli, link nascosti, siti poco protetti. Un articolo della Abc News, firmato Adam Levin, fornisce gli utenti della Rete 5 semplici consigli per difendersi dai virus.

 

virus malware come difendersi 2

 

LE APP INGANNEVOLI – Dopo il boom dei dispostivi mobili è cresciuto in maniera esponenziale il numero dei truffatori che operano attraverso applicazioni per smartphone. Secondo alcuni dati diffusi dalla società per la sicurezza informativa McAfee nel secondo trimestre del 2013 gli attacchi malware sui telefoni dotati di sistema operativo Android sono aumentari del 35% rispetto al primo periodo dell’anno. Le applicazioni malware, invece, sono addirittura raddoppiate. E’ bene, quindi, che gli utenti non accettino di aprire ogni programma disponibile negli store considerandolo, a priori, completamente sicuro. Effettuare una ricerca sull’autorevolezza e l’affidabilità di app poco conosciute può sicuramente aiutare a ridurre il rischio di spiacevoli download.

LA FINTA MICROSOFT – Molti truffatori si presentano in Rete come dipendenti di Microsoft inviando mail e messaggi in cui avvertono di fantomatici virus contratti dal sistema operativo. I ladri informatici, in particolare, sostengono di lavorare per alcune specifiche divisioni dell’azienda fondata da Bill Gates, come il Windows Helpdesk e il Microsoft Research ad Development Team. Il loro obiettivo è quello di ottenere password per installare software dannosi e rubare informazioni personali. In poche parole: di impossessarsi del computer e del suo contenuto. Per evitare questo tipo di frode è opportuno che gli utenti semplicemente non si fidino dei contatti ricevuti e in realtà mai richiesti. E’ necessario, inoltre, nel caso di una esplicita richiesta di intervento, verificare con attenzione l’autenticità delle informazioni prima di rispondere.

I LINK DEL PORNO – Altre truffe corrono sui canali del porno online. Sui siti hot abbondano annunci e link accattivanti. Cliccare su quei collegamenti può significare, però, scaricare sul proprio pc immagini o altri file dal contenuto illegale. Per evitare questa situazione può essere molto utile un software di sicurezza informatica. Le aziende del settore, infatti, sono solite verificare regolarmente l’affidabilità dei siti web. Il collegamento ad un sito sospetto può far scattare l’utile segnale di allarme del programma antivirus.

IL PHISHING DELLA BANCA FASULLA – Spesso gli utenti del web vengono raggiunti da mail e testi contenenti le proposte allettanti, ma fasulle, di fantomatici rappresentanti di autorità pubbliche e private. In particolare, nei messaggi vengono chieste informazioni su dichiarazioni dei redditi, carta di credito o altri dati economico finanziari. L’obiettivo è ovviamente quello di ottenere password necessarie per fregare carte dai conti privati. Il fenomento è in forte crescita. Secondo un recente rapporto di Kapersby Lab, società specializzata in sicurezza informatica, dal maggio 2012 ad aprile 2013 hanno ricevuto attacchi di phishing circa 102mila utenti al giorno in tutto il mondo, e nel 20% dei casi i truffatori si sono spacciati per una banca. Per difendersi da qesto tipo di truffa basta ricordare che nessun autorevole istituto finanziario o governativo è solito inviare mail, nè chiede tramite mail di inviare i propri dati di accesso ai canali informatici. Se si riceve un simile messaggio è dunque opportuno segnalare la frode.

LE IMPROBABILI CONSEGNE DEL CORRIERE – I ladri della Rete risultano assai creativi anche nell’invitare gli utenti a cliccare su mail fasulle. I messaggi di posta elettronica ingannevoli annunciano offerte allettanti per il lavoro, i viaggi, lo shopping. In America si sono diffuse perfino le mail fasulle che annunciano la consegna di farmaci. I truffatori si spacciano ad esempio per corrieri di Ups o FedEx che notificano una consegna o segnalano di non essere riusciti a recapitare il pacco. Invece di rispondere a questo tipo di messaggi è opportuno, nel caso di spedizioni in corso, contattare direttamente il mittente.

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