Guido Barilla, gli spot sulla famiglia tradizionale e i gay

Non fare mai spot per i gay, siamo per la famiglia tradizionale: questa frase pronunciata da Guido Barilla in un’intervista alla Zanzara rischia di mettere nei guai l’azienda. Perché da quando è finita in rete, rimbalzando sui social network, ha fatto infuriare associazioni, categorie e attivisti LGBT. Qui il podcast della trasmissione.

BARILLA, I GAY E LA ZANZARA – Ecco quali sono precisamente le parole di Pietro Barilla alla Zanzara:

«Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Non per mancanza di rispetto ma perché non la penso come loro, la nostra è una famiglia classica dove la donna ha un ruolo fondamentale». Lo dice Guido Barilla, presidente del gruppo Barilla, a La Zanzara su Radio 24. «Noi – dice Barilla – abbiamo un concetto differente rispetto alla famiglia gay. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane un valore fondamentale dell’azienda». Ma la pasta la mangiano anche i gay, osservano i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo: «Va bene, se a loro piace la nostra pasta e la nostra comunicazione la mangiano, altrimenti mangeranno un’altra pasta. Uno non può piacere sempre a tutti». «Io rispetto tutti – aggiunge Barilla – facciano quello che vogliono senza disturbare gli altri. Sono anche favorevole al matrimonio omosessuale, ma no all’adozione per una famiglia gay. Da padre di più figli credo sia molto complesso tirare su dei bambini in una coppia dello stesso sesso».

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Guarda le vignette:


GUIDO BARILLA E LA FAMIGLIA TRADIZIONALE
– La frase completa pronunciata da Guido Barilla è: «Non metterei mai in una nostra pubblicità una famiglia gay, perché noi siamo per la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono, purché non infastidiscano gli altri», ed è già diventata un meme. Ecco i tweet più divertenti:

 

 

 

 

 CHE NE PENSANO LE ASSOCIAZIONI – E nel frattempo anche le associazioni prendono le distanze dalla frase.

“L’omofobia – dice Daniela Tomasino, presidente di Arcigay Palermo – è ben radicata nel nostro Paese, a tutti i livelli. La Barilla negli ultimi decenni, con pubblicità e prodotti ha contribuito a condizionare il modello di famiglia nell’immaginario di milioni di Italiani. Ora sappiamo che si trattava di un modello ideologico, influenzato da odio e pregiudizi. Non posso non pensare che queste frasi siano emblematiche, in un Paese in cui l’impresa non assume su di sé nessuna responsabilità etica. Barilla sa che può diffondere il suo irresponsabile messaggio d’odio senza alcun freno: la legge glielo consente, e in Parlamento decine di “onorevoli” ne condividono le parole. Ne prendo atto, ma non mi rassegno. Io sicuramente da oggi sceglierò con più attenzione solo marchi locali, con principi etici più solidi: non voglio che i miei soldi arrivino a questa gente”.

BOICOTTAGGIO CONTRO BARILLA – Anche Aurelio Mancuso, presidente dell’associazione per i diritti civili Equality Italia, invita apertamente al boicottaggio contro Barilla:

Ieri sera alla trasmissione radiofonica la Zanzara il Patron della Barilla ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Non metterei in una nostra pubblicità una famiglia gay perché noi siamo per la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri”;  nessuno ha mai chiesto alla Barilla di fare spot con le famiglie gay, è evidente che si è voluta lanciare una offensiva provocazione per far sapere che si è infastiditi dalla concreta presenza sociale, che è anche un segmento importante di consumatori. Raccogliendo l’invito del proprietario della Barilla a non mangiare la sua pasta, rilanciamo con una campagna di boicottaggio di tutti i suoi prodotti. Per intanto è già partito su Twitter l’hastag #boicottabarilla.

«BUTTA LA PASTA» – E, su Facebook, c’è già qualcun altro che ha raccolto l’invito di Guido Barilla a «mangiare la pasta di un’altra marca»:

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Facebook/Alessandro Michetti

BARILLA I GAY E LO SPOT –  «Dopo le dichiarazioni di Guido Barilla ci chiediamo se dovesse scegliere come testimonial tra Obama e Giovanardi chi sceglierebbe. Il primo e’ a favore dei matrimoni gay, il secondo e’ un omofobo. Alla Barilla scegliere le strategie di comunicazione migliori. Lo dice Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center.

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