Gratta e vinci, l’uomo che riconosceva i biglietti vincenti

Si chiama Mohan Svrivastana. E’ uno statistico. Qualche anno fa una sua scoperta causò il ritiro di un gioco dal mercato.

Battere la lotteria si può. Scoprire quali sono i biglietti vincenti prima di acquistare il tagliando non è impresa impossibile. Uno statistico di Toronto ce l’ha fatta. Si chiama Mohan Svrivastana e qualche anno fa è riuscito a codificare i numeri presenti sulle schede di una lotteria “gratta e vinci” e a carpire il metodo per verificare prima della giocata se si sta per acquistare un biglietto vincente o perdente.

STATISTICO – Tutto cominciò nel 2003, quando durante una breve pausa durante il lavoro, in attesa che terminasse il download di un file, Mohan scoprì una coppia di biglietti sulla sua scrivania, sepolti sotto un vecchio foglio di carta. Cominciò a grattare la striscia da rimuovere. Per noia, o semplice curiosità. Il primo biglietto risultò perdente. E la sconfitta gratificò molto Svrivastana. “Mi sentivo compiaciuto – ricorda oggi il giocatore – Pensai ‘Questo è il motivo per il quale non partecipo a questi giochi stupidi'”. Il secondo biglietto, però, risultò vincente. Fruttò tre dollari, il più piccolo importo che si potesse incassare, ma sufficiente per far sentire Mohan “eccitato”: “Mi sentivo il re del mondo”, dice il vincitore.

LA SFIDA – Da qual momento lo statistico cominciò a studiare le cifre presenti sul tagliando. A confrontare i vincenti e i perdenti. Ad acquistarne più d’uno da diversi rivenditori. “I biglietti sono prodotti in serie, il che significa che ci dev’essere un programma che stabilisce i numeri – ripeteva a sè – Sarebbe bello che il computer producesse cifre casualmente. Ma non è possibile, perchè la società dei giochi ha bisogno di controllare vincenti e perdenti. Non può essere tutto casuale”. “I numeri possono sembrare casuali, ma non lo sono”, dice, parlando del suo lavoro, lo statistico che svolge attività di consulenza per aziende minerarie e petrolifere analizzando diversi dati relativi alla possibilità di trovare giacimenti e che si mise fin da subito alla ricerca dell’algoritmo che produceva le cifre del “gratta e vinci”. “Era lo stesso tipo di matematica che faccio tutto il giorno”, pensava. E una voce rimbombava nella sua testa: “Se c’è un algoritmo il gioco è truccato. Puoi saccheggiare la lotteria”.

IL TIC TAC TOE – Di lì a poco la scoperta. Il gioco in questione era il Tic Tac Toe. Sul biglietto un griglia di 72 numeri, che vanno dall’1 al 39. Sono divisi in terzine ed ordinati su 6 colonne e 12 righe. Complessivamente, in orizzontale ed in verticale, ci sono 48 “tris” di numeri. Ad ognuno delle terzine corrisponde una vincita che va dai 3 ai 100 dollari. Sulla sinistra ci sono 24 caselle da grattare. Sotto ognuna di essere una volta rimossa la striscia che li nasconde compariranno 24 numeri. Una delle terzine presenti della scheda risulterà composta da numeri comparsi sulla colonna grattata allora il biglietto sarà vincente e si potrà incassare di conseguenza la vincita corrispondente.

LA SCOPERTA – Svrivastana ha scoperto che nei biglietti vincenti una delle 48 terzine era composta da numeri ripetuti una sola volta sulla scheda. La maggior parte delle cifre in bella mostra sul tagliando, essendo 72 le caselle occupate e 39 i numeri disponibili per occuparle, comparivano più volte, nella maggior parte due volte, in meno casi 3. Se i singoli si trovavano sullo stesso asse, allora il biglietto risulta vincente. Minimo il margine d’errore.

RITIRO DAL MERCATO – La scoperta avrebbe potuto portare un bel gruzzolo nelle tasche dello statstico. Ma lui si è rifiutato di fare razzia di biglietti vincenti nei bar.”Avrei dovuto viaggiare da negozio e negozio e spendere 45 secondi per analizzare ogni scheda. Avrei guadagnato circa 600 dollari al giorno. Non poco, ma ho trovato il mio lavoro di consulenza più interessante delle vincite alla lotteria”, racconta Svrivastana. Che all’indomani della scoperta inviò a Rob Zufelt, membro del team della società che controlla il gioco Tic Tac Toe, una busta con 20 biglietti non giocati, 10 vincenti e 10 perdenti, indicando la sua previsione. Svrivastana in un biglietto allegato precisò di averli acquistati nei vari punti vendita di Toronto. Azzeccò l’esito del gioco in 19 casi su 20. Il giorno successivo i biglietti furono ritirati dal mercato.

BUSINESS DA 70 MILIARDI DI DOLLARI – In America il giro d’affari delle lotterie si aggira intorno ai 70 miliardi di euro, un’industria più grande di quella della musica e del cinema. Le lotterie sono state utilizzate nei secoli scorsi per finanziare colonie e costruire ferrovie in tutto il continente. In alcuni stati americani i giochi contribuiscono per il 5% al finanziamento dell’istruzione. Partecipano alle lotterie principalmente la popolazione povera e meno istruita, tanto che molti parlano di tassa regressiva. Un sondaggio del 2006 rivela come  per il 30 percento delle persone prive di diploma di scuola superiore i giochi costituiscano una strategia per accumulare ricchezza. le famiglie che guadagnano meno di 12.400 euro spendono il 5% del loro reddito per tentare la fortuna.

 

Share this article