Ubriaco fradicio? Ecco come fartela passare

Numerosi studi scientifici si sono occupati di scoprire se le dicerie popolari sui metodi migliori contro le sbornie fossero veri o meno. Ma la scienza non sta dalla parte dei bevitori.

Se vi è mai capitato di bere un po’ troppo una sera fuori con gli amici, sicuramente ci sarà stato qualcuno che, dichiarandosi esperto in materia, si è prodigato nel darvi consigli di ogni sorta. Ma una cosa sono le credenze popolari, un’altra la scienza. Saranno davvero consigli utili? Il Washington Post riporta un elenco dei luoghi comuni più diffusi sull’alcool e sulle relative scoperte scientifiche: non ci crederete, ma sono quasi tutti falsi.

BERE CAFFÈ VI FARÀ TORNARE SOBRI PIÙ IN FRETTA: FALSO- La caffeina potrà anche svegliarvi, ma non abbasserà i livelli di alcool nel sangue. Infatti una tazza di caffè può rendere più difficile capire quando si è ubriachi, secondo Thomas Gould della Temple University di Philadelphia. Grazie a sperimentazioni sui topi, riportate nel 2009 dalla rivista Behavioral Neuroscience, ha scoperto che la caffeina, l’equivalente della quantità contenuta per gli umani in circa da una a otto tazze di caffè,  rende i roditori più attenti, ma non influisce sull’indebolimento cognitivo causato dall’alcool, come l’incapacità di evitare stimoli che avrebbero già dovuto riconoscere come spiacevoli. In altre parole, Gould ha ubriacato e imbottito di caffè dei topolini per scoprire che l’unico effetto della caffeina è di far credere a chi è ubriaco di essere sobrio.

PUOI BERE QUALCOSA DI PIÙ ALCOLICO, MA MAI MENO: FALSO – Non esiste nessuna interazione chimica tra gli alcolici che può farvi sentire particolarmente male il giorno successivo, ma è la quantità totale di alcool consumato che vi colpisce. Forse quando si è già bevuta qualche birra si è più portati a bere qualche liquore in più,  e più velocemente man mano che l’autocontrollo si riduce. Ciò che è meno chiaro è come mai è più probabile che siano i liquori scuri, come il bourbon a causare i sintomi di una sbornia piuttosto che superalcolici trasparenti, come la vodka. Quest’idea è stata confermata da uno studio della Brown University del 2009. Una possibile spiegazione è che i liquori più scuri contengono una concentrazione più alta di congeneri, i sottoprodotti della fermetazione. Tuttavia, un altro studio della Boston University School of Public Health, non ha trovato alcuna connessione tra la gravità dei postumi di una sbronza e il tipo di alcol consumato.

007 AVEVA RAGIONE: IL MARTINI VA SHAKERATO, NON MESCOLATO: VERO

Secondo un gruppo di ricercatori dell’ University of Western Ontario in Canada esiste davvero una differenza tra il Martini shakerato e quello no. Gli studiosi hanno osservato la capacità del martini classico, fatto con gin e vermouth, di disattivare il perossido di idrogeno, una potente sorgente di radicali liberi prodotta dal metabolismo umano. Nel 1999 hanno dimostrato che il Martini è più efficace che i suoi ingredienti da soli. Per ragioni poco chiare, il cocktail shakerato era due volte più effficace di quello semplicemente mescolato. Ma ci sono differenze anche di gusto? Un suggerimento è che un Martini shakerato contiene una quantità maggiore di frammenti di ghiaccio che danno un gusto più piacevole. Tuttavia la ragione più probabile per la preferenza di James Bond è che aiuta a ridurre il retrogusto di olio che rimane quando la Vodka è ricavata dalle patate, la base vegetale usata quando Ian Fleming scrisse i suoi romanzi di spionaggio.

CI SI UBRIACA DI PIÙ CON LO CHAMPAGNE CHE COL VINO: VERO – Le bollicine possono fare la differenza. Un piccolo studio del 2003 suggerisce che lo champagne possa essere più dannoso del vino, anche se la ragione resta un mistero. Forse le bollicine aprono la valvola pilorica nello stomaco, permettendo all’alcol di raggiungere l’intestino e di entrare in circolo nel sangue più velocermente. Di conseguenza le bevande gassate dovrebbero aumentare la quantità di alcol assorbita.

IL CONSUMO DI VINO SPIEGA IL “PARADOSSO FRANCESE”: FALSO – I francesi soffrono di un tasso relativamente basso di malattie coronariche, nonostante abbiano una dieta ricca di grassi saturi. Qualcuno suggerisce che questo fenomeno, conosciuto come il paradosso francese, sia collegato con il bere vino rosso, che contiene una sostanza chimica chiamata resveratrolo, che aiuta a mantenere il sangue fluido e quindi ad evitare trombosi. Ma le quantità di questa sostanza trovate nel vino rosso sono troppo piccole perchè siano responsabili.

L’ASSENZIO È UN ALLUCINOGENO: FALSO – Tra gli alcolici che contengono sostanze chimiche con un effetto extra, l’assenzio è forse la peggiore. Nell’europa diciannovesimo secolo si riteneva che causasse allucinazioni, instabilità mentale e comportamento criminale. La “fata verde” amata da Ernest Hemingway, Oscar Wilde e Vincent van Gogh si è procurata una cattiva reputazione così velocemente che la maggior parte delle nazioni europee la vietò all’inizio del secolo scorso. L’ingrediente di questo liquore verde elettrico a cui si deve questa reputazione è l’assenzio romano, un arbusto aromatico che contiene il tuione, che però non è un allucinogeno né ha un’azione simile alla cannabis, anche se è tossico per i neuroni e in alte concentrazioni provoca crisi epilettiche. Secondo un lavoro pubblicato da Dirk Lachenmeier della Chemical and Veterinary Investigation Agency in Germania, il tuione non è presente nell’assenzio in quantità significative. Oggi c’è consenso sul fatto che la dipendenza da assenzio fosse semplicemente alcolismo, alcuni tipi di assenzio contengono il 70% di alcol, quasi il doppio della maggior parte dei distillati.

AI BEVITORI VIENE LA PANCIA: FALSO – Il contenuto calorico di una bottiglia di birra può variare notevolmente da 95 calorie a quasi 300. Se qualcuno dovrebbe rendersi conto dell’effetto di pancia gonfia causata dalla birra, dovrebbero essere i cechi, che consumano più birra a testa che qualsiasi altro popolo. Tuttavia uno studio su quasi 2000 cechi pubblicato nel 2003 dall’European Journal of Clinical Nutrition non è riuscito a trovare un collegamento tra la quantità di birra consumata e le dimensioni dello stomaco di un bevitore.

CI SONO MOLTI MODI PER FARSI PASSARE I POSTUMI: FALSO – Chiunque speri di neutralizzare gli eccessi di una notte fuori  curando i sintomi, verrà deluso. Dopo aver passato in rassegna le prove degli effetti curativi di banana, aspirina, fruttosio, glucosio,  carciofo, fico d’india e di farmaci come l’antinausa tropisetrone e dell’antinfiammatorio a base di acido tolfenamico, Rachel Vreeman e Aaron Carroll dell’Indiana University hanno concluso con un documento del 2008 che “non esistono prove scientifiche che esista una qualsiasi cura o prevenzione per i postumi di una sbornia”. La verità è che altri fattori, come la mancanza di sonno, il mangiare troppo, il fumo, il russare e tutte quelle attività che si fanno durante e dopo una notte di bagordi hanno la loro influenzo, rendendo un trattamento per i postumi della sbornia davvero efficace irraggiungibile.

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