Il paese dove la metà della gente è tossicodipendente

Le Figaro ci parla della strana passione degli abitanti della Corea del Nord per le metanfetamine. E se la notizia desta più di una curiosità, è tuttavia necessario ricordare quelle che potrebbero essere le implicazioni sanitarie e sociali di tale abuso.

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UNA POPOLAZIONE ASSUEFATTA – Come rivela il Wall Street Journal, la droga è ormai diffusissima nel nord-est del Paese. Secondo Kim Seok-hyang, co-autore di uno studio sudcoreano sul tema e pubblicato sulla rivista “North Korean Review”: “tutti gli adulti dell’area hanno provato la sostanza ed ora la metà di loro è assuefatta a tale droga”. Tali cifre, comunicate dai disertori del regime, hanno un che di sorprendente. Come hanno fatto gli abitanti del Paese più isolato del mondo ad essersi procurati lo stupefacente? Semplice, grazie allo Stato, ovvero alla Corea del Nord.

 

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LO STATO SPACCIATORE – Lo dice la Storia: tra il 1994 ed il 1998, la Corea del Nord ha subito una grave carestia che ha portato alla morte di circa un milione di persone. Tutta colpa di una serie di catastrofi naturali associata alla caduta dell’Unione sovietica, Paese con il quale Pyongyang ha sempre avuto rapporti privilegiati. Dopo la crisi, il Paese ha pensato bene di affidarsi al traffico di stupefacenti per rimpinguare le asfittiche casse nazionali. Il cliente privilegiato? La Cina. Nelle zone transfrontaliere tra i due paesi abbonda fin dalla prima metà degli anni 2000 l’oppio e le metanfetamine.

GLI AMBASCIATORI-SPACCIATORI – Tale è l’importanza di questo business che molti ambasciatori nord-coreani sono stati arrestati perché portavano nelle loro valigette grandi quantitativi di sostanze stupefacenti, contando sull’immunità diplomatica. Inoltre nel Paese la metanfetamina viene fornita come se fosse un medicinale. Questo avvenne, per l’esattezza, nel 2006. I fattori scatenanti di questo commercio furono essenzialmente due: da un lato il mercato nero ha fatto rientrare la droga venduta alla Cina. Dall’altro la produzione dei cristalli è stata delocalizzata. Non più fabbriche centrali ma piuttosto piccoli stabilimenti sparsi nel Paese che hanno contribuito alla diffusione della droga.

LA DROGA USATA COME UN MEDICINALE – Con queste premesse è facile immaginare come abbiano fatto in pochi anni i “cristalli” a diffondersi così rapidamente. Ed il fatto che lo stupefacente sia stato usato come medicinale -del resto in Corea del Nord la sanità è quasi inesistente- non ha fatto altro che aumentare la dipendenza. Non solo. Secondo il disertore intervistato dal quotidiano americano, l’esercito fornisce i cristalli alle truppe per “eccitarli” e tenerli attivi nei periodi “caldi”, esattamente come fece l’esercito tedesco sui suoi effettivi nel corso della seconda Guerra Mondiale. Grazie ai cristalli i “pazienti” sperimentano un’incredibile euforia, un aumento della soglia d’attenzione ed una diminuzione del bisogno di sonno. Tuttavia gli effetti collaterali dovuti all’assunzione sono altrettanto gravi: ansia, depressione ed una distruzione complessiva del corpo. (Photocredit Gettyimages)

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