Strage di Bologna, il sito che ricorda le vittime

Sabato 2 agosto 1980 una bomba esplodeva all’interno di una sala d’aspetto della stazione ferroviaria di Bologna causando 85 morti e 200 ferimenti. Aveva luogo così uno degli attentati terroristici più gravi mai avvenuti in Italia.

 

32esima commemorazione della strage del 2 Agosto 1980

 

IL SITO PER NON DIMENTICARE – La città di Bologna ha da tempo deciso di ricordare i nomi, le immagini e le storie delle vittime della strage e stringersi intorno ai loro familiari attraverso le consuete celebrazioni del 2 agosto ed anche con un progetto denominato ‘Verso una memoria condivisa’. Sul sito dell’iniziativa si legge: “Quest’anno (2012, nda) il Comune di Bologna, attraverso le pagine web della rete civica Iperbole, nell’auspicio di andare sempre più verso una memoria condivisa, vuole ricordare soprattutto le vittime: i nomi, le immagini e le storie delle persone che quella mattina passavano per la stazione centrale della nostra città raccontano nella loro tragica fatalità la violenza senza senso di quell’attentato, la ‘banalità del male’ per dirla con Hannah Arendt, e perpetuano lo sgomento di una intera città che ha saputo farsi comunità”.

“SALVATA DAL LITIGIO” – “Qualche giorno prima di quel due agosto – si legge in un messaggio pubblicato in homepage e firmato Ornette – mia madre e la sua amica di Avellino ebbero un litigio furibondo, non mi ha mai raccontato perché, ma era talmente arrabbiata che decise di anticipare la sua partenza di un giorno. Passò dalla stazione di Bologna il primo agosto del 1980. Quel litigio le ha salvato la vita. Se non avessero litigato, lei ora non sarebbe qui, e neanche io”.

 

strage di bologna 3

 

“HO LASCIATO LI’ I MIEI VENT’ANNI” – “Avevo 16 anni”, scrive Roberta. “Dovevo raggiungere – continua – i miei genitori in Toscana. In un attimo sono passata dal sentirmi già grande per questo ‘viaggio’ che potevo fare da sola, a sentirmi completamente in balia di una cosa talmente più grande di me, da non poterla controllare. Ho lasciato in stazione la mia giovinezza, la spensieratezza dei miei 20 anni. In seguito a questi ‘incidenti’ si cresce in fretta e si cambia inevitabilmente”. “Quella mattina – ricorda Alessia – mia madre stava andando in stazione a prendere i biglietti per le imminenti ferie estive, ma la sera prima i miei litigarono e all’ultimo cambiò idea e andò a trovare un amica per sfogarsi un po’. Scoppiò la bomba ma lei fortunatamente, per ‘colpa di quella lite’, non era lì”. Alberto ricorda l’amico con il quale condivideva un tetto: “Sergio ed io per un anno dividemmo lo stesso appartamento in via Miramonte a Bologna. Impossibile non andarci d’accordo e non volergli bene: dolce, cortese, intelligente, generoso, pronto al sorriso”. Testimonianze da non cancellare.

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