Cosa è successo al pullman in Irpinia prima del volo

Saranno tutte bare di mogano. E’ il ritratto straziante da Pozzuoli, nel Palazzetto di Monteruscello, dove oggi si terranno i funerali delle vittime della strage del pullman in Irpinia. E’ stata proclamata una giornata di lutto nazionale. Alla cerimonia parteciperà anche il premier Enrico Letta. Intanto la procura di Avellino ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Man mano che proseguono le analisi spuntano nuove ipotesi, da pezzi mancanti nel mezzo agli estremi tentativi dell’autista nel rallentare la folle corsa prima del vuoto nel dirupo.

Dolore a Monteforte Irpino, palestra trasformata in camera ardente

PULLMAN DELL’IRPINIA: LA PALESTRA DEL DOLORE – Nelle ore passate, nella palestra sportiva di Monteforte Irpino, si è svolto il riconoscimento dei corpi, spesso irriconoscibili, da parte dei familiari. I locali della scuola materna, a fianco alla struttura, accolgono chi non riesce a stare più in piedi dal dolore. Il Corriere racconta in un pezzo a firma Marco Imarisio lo strazio del riconoscimento dei corpi. Una infermiera, accompagna uno ad uno i parenti verso le bare:

Ilaria ci prova con la sua bella faccia da monella. Vuole rientrare. Vuole far riaprire la bara del suo papà. Solleva con la mano la catenina d’oro. Dice che non ha trovato il medaglione, deve essere ancora là dentro. «Per favore, era un regalo che gli avevo fatto io, è l’unica cosa che mi resterà di lui».

e poi…

E Antonella li accompagna tutti, uno alla volta, e ogni volta deve guardare anche lei, deve imprimersi nell’anima questo orrore buono solo per il riconoscimento legale delle salme. Prima di parlare prende la mano destra della ragazza, quella che tiene la catenina d’oro, tra le sue. «Ilaria, secondo me è meglio se il medaglione resta nella bara. Così siete pari, papà ha un ricordo tuo e tu hai un ricordo di papà e sarete legati per sempre». La ragazza vacilla, sembra quasi sorpresa dalla semplicità di quelle parole. Hai ragione, dice, hai ragione.

guarda la gallery:

I PICCOLI FERITI – I bimbi sopravvissuti alla strage di Monteforte Irpino si trovano ancora ricoverati all’ospedale Santobono Pausilipon di Napoli. Per ore nessuno di loro ha potuto vedere i genitori. Francesca, 3 anni, è stata operata per una frattura al cranio. Suo fratello Marco, di 10 anni, ha invece una frattura alla mandibola.La sua coetanea Arianna è invece ferita allo zigomo. Maria, 4 anni, ha tibia e perone fratturati. Il più grave resta Cristoforo, di 3 anni.

 CI SIAMO ABBRACCIATI PRIMA DEL VUOTO – Una viaggiatrice, Bartolina De Felice, racconta quegli attimi di terrore a Repubblica. Parla a fatica, è una dei feriti e si trova ancora ricoverata in ospedale:

Il bus ha iniziato a correre fortissimo e dentro c’erano tante scintille come se ci fosse il fuoco. Pensavo che avesse perso una ruota

e poi…

Il pullman correva sempre più forte, sempre più forte. Ho avuto paura, io e mio marito ci siamo abbracciati. Poi all’improvviso il bus è caduto giù e non ricordo più niente. Non so dopo quanto tempo ho ripreso coscienza tra
le lamiere. Chiamavo mio marito, ma lui non rispondeva. Sentivo le urla di tanti. Queste cose le avevo viste soltanto
nei film e ora per me sono realtà.

Silvana Del Giudice, una delle ragazze scomparse nella tragedia, postava d aggiornava continuamente su Facebook il viaggio. Aveva 22 anni. Qui sotto nello scatto ci sono i due genitori: Antonio Del Giudice (morto) e Clorinda Iaccarino (superstite). Anche la sorella di 16 anni, Simona, è riuscita a salvarsi.

pullman-irpinia-funerali

QUELLA PORTA APERTA NEL PULLMAN IN IRPINIA – La Polizia Stradale di Avellino guidati dal vicequestore Salvatore Imparato sta cercando di fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente e sopratutto sulle cause. Ciro Lametta, l’autista, era un guidatore esperto. Gli scatti che immortalano il mezzo sulle camere di Autostrade per l’Italia mostrano il bus a frame fra un chilometro e l’altro, troppo poco forse per capire cosa sia successo in quei folli secondi. Il Corriere riporta le indiscrezioni investigative:

È successo sicuramente che lungo la discesa che porta al punto dell’incidente, il mezzo ha preso una velocità ben superiore agli 80 chilometri segnalati come limite. Che l’altra sera, poi, non era nemmeno il limite consentito, perché proprio al chilometro 32 c’era un rallentamento e un addetto della Società Autostrade lo segnalava agitando una bandiera arancione. È stato proprio lui a raccontare agli investigatori di aver visto l’autobus passargli davanti a velocità sostenuta, senza accennare minimamente a rallentare nonostante l’evidente avvertimento di un ostacolo ormai prossimo. E ha aggiunto anche un altro particolare: è sicuro di aver visto che la porta di destra era aperta. Che motivo logico ci sarebbe mai potuto essere perché il conducente facesse due scelte come quelle riportate dal testi-
mone?

Guarda il video dalla camera ardente:


(Fonte Youreporter)

MANCA UN PEZZO DEL PULLMAN – L’ipotesi della gomma esplosa sembra infatti scomparire, avrebbe lasciato segni evidenti sull’asfalto. Segni che però non sono stati trovati. Così come non compaiono segni di brusche fermate. Sempre il quotidiano riporta un elemento non trascurabile: un mozzo a terra, qualche chilometro più distante.

Una cosa, invece, è stata trovata, non proprio sul luogo dell’incidente ma poco prima, dove il bus era appena passato: un mozzo, o qualcosa del genere. Comunque un pezzo che ha tutta l’aria di essere una parte meccanica dell’impianto di trasmissione di un grosso automezzo. Se si scoprisse che apparteneva al bus, vorrebbe dire che prima della tragedia c’è stato un importante guastomeccanico, addirittura un cedimento strutturale. E questo sì che forse spiegherebbe tutto quello che per ora è inspiegabile.

La Procura di Avellino ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Per atto dovuto ha incaricato un perito nella valutazione dello stato dei blocchi di cemento che costeggiano la strada maledetta. Massi che, anziché proteggere, sono stati scaraventati giù dal mezzo. Alcuni testimoni parlano del bus che viaggiava su corsia d’emergenza alcuni metri prima della caduta. L’autista, è cosa oramai certa, avrebbe cercato di poggiare il mezzo sulle barriere provando a rallentarne la corsa.

Qui la dinamica dell’incidente:
BUS IN SCARPATA
(Ansa/Centimetri)

Si indaga a tutto campo. Sempre il quotidiano di Largo Fochetti, a firma di Dario Del Porto, anticipa il coinvolgimento di diverse persone nella strage:

Le verifiche seguono due binari paralleli: da una parte il pullman e il suo conducente, dall’altra la sicurezza dell’autostrada. Ci sono già i primi indagati, presto saranno firmati gli avvisi di garanzia. Nelle prossime ore gli agenti della Polstrada, diretti dal vice questore Salvatore Imparato e dal comandante del Compartimento Campania e Molise Giuseppe Salomone, trasmetteranno l’informativa al pm Cecilia Annecchino, titolare del fascicolo.

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