La ragazza che sconfigge il cancro con il virus della polio

Dopo la ragazzina guarita dalla leucemia grazie a una forma modificata del virus dell’HIV, un nuovo virus si rivela utile nel trattamento di malattie fino ad oggi ritenuti incurabili. È il network statunitense Abc a raccontare la storia di Stephanie Lipscomb, 22 anni, cui due anni fa è stato diagnosticato un glioblastoma, una delle forme tumorali più aggressive che possono colpire il cervello.

cancro cervello curato con virus polio 2

VIRUS MODIFICATO – i tratta di una diagnosi che solitamente non lascia scampo: a Stephanie non erano stati dati più di cinque anni di vita al massimo e, nonostante un ciclo di chemioterapia e un intervento per tentare di rimuovere la massa, il suo tumore aveva già raggiunto le dimensioni di un limone. Ed è a questo punto che i medici del Duke University Medical Center, in North Carolina, tentano una nuova strada: utilizzare una forma modificata del virus della poliomielite, capace di introdursi nelle cellule cancerose distruggendole dall’interno e senza che Stephanie si ammalasse di polio.

IL VIRUS CHE COLPISCE SOLO LE CELLULE MALATE – Per Stephanie e la sua famiglia non è stato facile accettare di sottoporsi a questo trattamento: oltretutto quello della ragazza sarebbe stato il primo caso di sperimentazione umana di questa terapia, che era stata preventivamente testata sulle scimmie dal dottor Mattias Gromeier. “Il virus standard della polio utilizza una molecola ricettrice che lavora a livello delle cellule cerebrali per ‘sbloccarle’ – spiega Gromeier – Il virus entra nelle cellule e si moltiplica fino a farle morire”. Il virus utilizzato dallo scienziato è stato modificato con il virus di un comune raffreddore: in questo modo si attiva nelle cellule cerebrali “malate” distruggendole, lasciando intatte quelle sane. Il tumore di Stephanie, da limone che era, è divento poco più grande di un pisello e quando Stephanie ha visto le immagini della sua TAC è rimasta sbalordita ma, nell’intimo, convinta che “non tornerà più indietro”.

 

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UNA SPERANZA PER I MALATI DI CANCRO – Dopo di lei altre otto persone si sono sottoposte allo stesso trattamento: due pazienti non hanno reagito bene alla terapia e gli sforzi di Gromeier sono ora volti a scoprire tutti i fattori che potrebbero interferire con la cura da lui sperimentata, e che potrebbe rivelarsi risolutiva anche nella riduzione di melanomi, tumori alla prostata, al colon e al pancreas.

(Photocredit: Abc.com)

 

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