Matteo Renzi e Maurizio Romani: la figuraccia del senatore M5S su La7

Si trasforma in un aspro botta e risposta il confronto in diretta televisiva, su La7, a Bersaglio Mobile, tra Matteo Renzi e il senatore del Movimento 5 Stelle Maurizio Romani. Oggetto del dibattito: i provvedimenti assunti dal sindaco di Firenze nella sua città, le critiche dei grillini, le possibili denunce del primo cittadino. In particolare nei giorni scorsi il senatore attraverso un’interrogazione parlamentare ha chiesto “chiarezza” sulla decisione di Renzi di chiudere Ponte Vecchio per l’evento della Ferrari Parade. Renzi ha prontamente risposto annunciando a Romani l’intenzione di querelarlo per le accuse rivoltegli, e ha sfidato poi il senatore chiedendogli anche di rinunciare all’immunità parlamentare in nome della coerenza. Per il sindaco, infatti, l’interrogazione di Romani è allusiva e irrispettosa, un’accusa senza prove. Renzi ha ipotizzato di devolvere il possibile risarcimento derivante dalla querela (e dalla codnanna) di Romani all’ospedale pediatrico Meyer.

 

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ROMANI: “FAVORI A MONTEZEMOLO” – Nel corso della trasmissione di Enrico Mentana, Romani, in collegamento telefonico, ritorna sulla questione: “Siccome a lui interessa molto diventare presidente del consiglio, e mi sembra che lo dimostri, a un certo punto fa dei favori ovviamente a dei poteri forti che non si chiamano Ferrari ma si chiamano Luca Cordero di Montezemolo e company e quindi ad un certo punto potrebbe ricevere quando ne avrebbe bisogno la restituzione di questo favore, che non sono soldi. Questo è stato il mio concetto nell’anticipare un’interrogazione parlamentare affinchè vengano chiarite queste procedure”.

RENZI: “RINUNCIATE ALL’IMMUNITA’ PARLAMENTARE?” – Renzi risponde: “Se un senatore di 5 Stelle dice che io ho un utilizzo privato, a fini privati, del Ponte Vecchio, io dico: caro senatore portavoce dei cittadini 5 Stelle sei disponibile ad essere talmente portavoce dei cittadini a rinunciare alla tua caratteristica di essere parte della casta e di avere una tutela particolare? Se Travaglio scrive queste cose io lo querelo, Travaglio va davanti al giudice. Lui (continua Renzi riferendosi a Romani, nda) non lo posso querelare, perché ha l’insindacabilità. Domando al dottor Romani, che non ho il piacere di conoscere, e a cui faccio sinceramente gli auguri di buon lavoro, perché lui rappresenta in Senato anche me, vuol rinunciare all’insindacabilità, sì o no? Rinuncia sì o no? Se rinuncia ci vediamo in tribunale, se non rinuncia ci andiamo a prendere un caffè”.

 

 

ROMANI: “NO, NON VOGLIO DARLA LA SODDISFAZIONE” – Romani glissa la domanda. Renzi insiste sul punto: “Io le do atto che il Movimento 5 Stelle è l’unico partito che ha rinunciato al finanziamento pubblico. La domanda è un’altra: lei è disposto a rinunciare alla garanzie della Costituzione?”. Alla fine il senatore dichiara: “No perché non voglio dare a lei la soddisfazione”.

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