Gli shorts e le ragazzine putt…

L’incredibile polemica iniziata ieri dalle pagine del Secolo XIX ha del surreale. L’emerito opinionista che l’ha infatti iniziata oggi ha tenuto a precisare come le donne e chi lo abbia criticato, siano sostanzialmente anti liberali – supponiamo noi con qualche turba mentale di cui Freud sarebbe molto felice – e possibilmente false-femministe in realtà maschiliste che l’unica cosa su cui sono liberali è nel dare la possibilità alle ragazzine di farsi stuprare in allegria indossando l’indumento che – grazie anche a queste cazzate – verrà da oggi associato allo stupro. Un po’ come in quella sentenza della Cassazione secondo cui se hai i jeans e ti stuprano, beh non è che sotto sotto ti piaceva?

Le ragazzine di oggi sono puttane? E chi lo sa, io non so se una volta tornate a casa con i loro shortini da Lolita, si delizino sotto le lenzuola con pratiche che noi, alla loro età, non sapevamo manco cosa fossero. Io non so se la malizia è nei loro pantaloncini o negli occhi di chi le guarda e pensa che siano pronte per determinate cose, visto come si vestono.

La realtà è che una mentalità non la fa il vestito: il vestito può essere (può ma anche no) un segnale al mondo esterno, ma come tutti i segnali, la sua interpretazione dipende molto dalla cultura e dalla mentalità di chi lo riceve, come ci spiega la teoria della comunicazione in senso stretto. Non si può non comunicare, anche inconsapevolmente, dice il primo assioma della comunicazione, ma come tutti sappiamo, lo stesso gesto può essere recepito diversamente, a seconda di chi lo interpreta e rielabora.

Dunque il buon opinionista del Secolo o sbaglia a centrare il bersaglio, o non ha molto chiaro ciò che voleva dire. Non sono i pantaloncini a rendere le donne puttane. Non sono i boxer a rendere gli uomini puttanieri. E’ la testa. E’ l’intenzione. Forse la polemica, mal posta, era relativa a una nuova sessualità giovanile che può spaventare chi, a quell’età, vedeva le cose diversamente. Chi non si sarebbe mai aspettato di abbassare i pantaloni a 14 o 13 anni.

Ma anche qui, non è certo colpa degli shorts: se proprio vogliamo trovare delle colpe a questa evoluzione della mentalità sessuale dei giovani – posto che sia davvero negativa e non negativa solo per noi, che la guardiamo con gli occhi di una morale diversa ma non per questo migliore – forse vanno cercate altrove. Forse vanno cercate anche in noi, e nei modelli culturali che abbiamo permesso li crescessero. Ma prendersela con gli shorts è più facile. Quelli mica rispondono.

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