“Ho ucciso cinque bambini solo per divertirmi”

25/06/2013 di Maghdi Abo Abia

Il Telegraph ci parla di Ian Brady, 75enne responsabile insieme alla fu moglie Myra Hindley di uno degli atti di cronaca più cruenti della storia recente del Regno Unito, in quanto si trattava di serial killer. I due erano conosciuti come “Moors Murders” per le atrocità dei loro delitti ed oggi, a 50 anni da quelle violenze, per Brady gli omicidi erano “ricreativi“.

I serial killer che uccidevano per divertimento

LA STORIA – La coppia è accusata di aver ucciso cinque minori tra il 1963 e 1965. Myra attirava le vittime mentre Ian le stuprava e le uccideva spinto da un delirio di stampo satanista. ça coppia venne denunciata dal cognato di lei, David Smith, che dopo aver assistito alla morte dell’ultima vittima decise di parlare scosso dalla violenza dei due. Myra Hindley è morta nel 2002 mentre Ian Brady è ancora vivo ed ospite delle galere del Regno Unito da oltre 50 anni. L’uomo ha definito i suoi omicidi “ricreativi” ed ha aggiunto che l’opinione pubblica è ancora turbata dall’efferatezza dei suoi crimini nonostante siano passati 50 anni dagli stessi.

 

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LE PAROLE DI IAN – Queste sono le sue prime dichiarazioni pubbliche dopo la carcerazione avvenuta nel 1966. L’uomo venne incarcerato a Durham e nel 1985 fu spostato ad un ospedale psichiatrico, l’Ashworth Hospital ed ha chiesto di poter andare in una prigione normale. Il dottor Cameron Boyd, membro del comitato di tre persone il cui compito è quello di valutare la pericolosità sociale dei pazienti, alla domanda “che valore hai dato ai tuoi omicidi” si è sentito rispondere: “un’esperienza esistenziale”. Brad ha definito i suoi omicidi “ricreativi” e che lui si sente “pragmatico come un soldato o un politico”.

LA LIBERTA’ IN PRIGIONE – “Voi non sentirete mai alcuna parola di pentimento da parte di Tony Blair -ha spiegato- si tratta di una dicotomia comune in ogni società. La stessa cosa vale per i banchieri e per i soldati che occupano illegalmente Iraq ed Afghanistan”. Brady ha poi ricordato che prima del suo trasferimento all’ospedale psichiatrico di Ashford, nel 1985, aveva trascritto dei libri per ciechi ed aveva lavorato come barbiere. All’ospedale psichiatrico ha studiato tedesco e psicologia mentre ha ricordato i prigionieri celebri conosciuti a Durham tra terroristi dell’Ira ed estremisti arabi. E di uscire non ha alcuna intenzione. “La libertà che ho avuto in prigione non la troverei da nessuna parte”. (Photocredit Wikipedia)

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